Brutti, sporchi e cattivi.
Siamo noi, gli italiani del terzo millennio. Altro che pizza e mandolino, altro che mozzarella di bufala e spaghetti co a pummarola ‘ngoppa… Finisce il mito dell’italiano bonaccione, simpatico, accogliente, sempre pronto alla battuta, capace di farsi capire in ogni lingua straniera senza parlarne alcuna, e di vendere a due soldi il Vesuvio e Fontana di Trevi. Non siamo più la macchietta come per anni ci hanno dipinti ma, all’improvviso, ci siamo trasformati in individui dal cuore di pietra, cattivi, disumani, torturatori, sequestratori e chi più può ne dica, tanto che bisogna metterci sotto tutela o, quanto meno, controllarci in attesa di farlo.
Lo dice Michelle Bachelet, da poco tempo Alto commissario per i diritti umani, a capo di una di quelle agenzie dell’ONU che se producessero per quanto costano, risolverebbero almeno la metà di tutti i mali del mondo, mentre non ci vanno nemmeno vicino anzi, neppure si capisce bene cosa ci stiano a fare, visto che a ogni grave o meno grave crisi umanitaria nel mondo oltre che chiacchierare, mettere su incontri e meeting che servono solo per far viaggiare in prima classe un sacco di gente, altro non fanno.
Comunque, stavolta all’Alto Commissariato si sono addirittura superati e sono riusciti a scoprire quello che nemmeno gli italiani sapevano, e cioè che il nostro è un paese di razzisti violenti che altro non fanno che perseguitare africani e rom. E pensare che nelle nostre città, nei borghi e nei paesi, un sacco di gente vorrebbe essere al posto di questi “perseguitati” e magari trascorrere il periodo estivo in un 4 stelle con piscina sulla riviera ligure, o sulla costa romagnola con smartphone offerto oltre alla paghetta, e magari fare un bel corso di sci di fondo gratuito, o uno di nuoto, non sia mai che oggi domani decidano di andare al mare non per buttarsi su un gommone da trentamila euro, ma proprio per fare un bel bagno ristoratore. E che dire poi sempre degli stessi migranti perseguitati che si vedono assegnare la casa popolare o il posto al nido per i figlioli prima dei cittadini italiani in lista da anni? Per non parlare di quelli che, come accadeva nella provincia di Trento, se potevano dimostrare di avere 4 figli, tra aiuti della provincia, della regione e del comune arrivavano a mettere insieme oltre 1900 euro al mese senza dover alzare un dito?
Naturalmente, tra una tortura e un’altra, noi cattivissimi li curiamo anche, e magari l’Alto commissario Bachelet penserà che ci applichiamo perché “durino di più” così da poter far loro del male ancora e ancora. E infatti i clandestini da noi hanno diritto alla completa e gratuita assistenza sanitaria che va dalla cure odontoiatriche al podologo là dove un qualsiasi italiano deve pagare ticket salati, quando non l’intervento completo. Poi, sempre perché siamo davvero della brutta gente, e non abbiamo case per accogliere tutti – magari nemmeno per gli italiani ma in questo caso chissenefrega – li costringiamo ad arrangiarsi con un po’ d’invettiva, e i poveri clandestini sono anche obbligati ad occupare case dove magari vivono vecchietti italiani momentaneamente all’ospedale. E così, come se non bastasse, i migranti devono pure lavorare per buttare in mezzo alla strada le suppellettili del regolare assegnatario dell’alloggio, altrimenti dove potrebbero mettere le loro cose? E, udite udite, devono anche cambiare la serratura, altrimenti il vecchiaccio italiano se per caso non crepa in ospedale, potrebbe anche tornare e fare cagnare per chiedere il suo alloggio indietro. Per carità, non è che accadrebbe nulla, a nessuno verrebbe mai in mente di sloggiarli nonostante tutto, però vuoi mettere la seccatura di sentire l’anziano lamentarsi e piagnucolare per le scale almeno finché la polizia non lo allontana?
E così, questo popolo che un tempo fu grande, e questa terra che fu culla di civiltà e di arte, è trasformata in una sorta di campo di concentramento dove questi poveri africani – ma ci sono anche afgani, pachistani, ecc. – sono costretti a fare i loro bisogni in strada, o sull’autobus, e lavarsi nelle fontane del Bernini, o dormire sulla scalinata di Trinità dei Monti, perché è dura ambientarsi in un luogo tanto diverso da quello dal quale si proviene. Infatti, quando qualcuno di questi poverini violenta una donna – cosa che accade con una certa regolarità – bisogna addirittura ricordare a polizia e giudici che da dove provengono mica è detto che lo stupro sia vietato, e perciò c’è qualcuno che ha spiegato loro che da noi non si fa? No? E allora, che pretendiamo? Meno male che presto arriveranno gli osservatori ONU, così le cose andranno a posto.