Tutto secondo programma. Riprendono i lavori parlamentari ed è già in calendario alla Camera l’esame del decreto Cultura targato Alessandro Giuli ed approvato nell’ultimo consiglio dei ministri prima della pausa natalizia.
Mercoledì 8 gennaio inizia infatti nella VII Commissione della Camera l’iter del decreto entrato in vigore lo scorso 28 dicembre. La Commissione è convocata il 7 gennaio per l’ufficio di presidenza e il giorno successivo sono in calendario alcune votazioni e poi in chiusura l’avvio dell’iter del provvedimento che mette a disposizione 44 milioni di euro per biblioteche, librerie ed editoria.
Di questi 10 milioni verranno indirizzati al sostegno del giornalismo, ma solo quello cartaceo e non digitale. E 4 milioni sono stati messi in un fondo presso il Mic per aiutare i giovani fino a 35 anni ad aprire librerie. Il resto delle risorse, nella sostanza, saranno invece affidate alle biblioteche pubbliche per rifornirsi di libri tramite librerie storiche o di prossimità. Le nuove disposizioni del governo puntano anche a semplificare la vita degli organizzatori degli spettacoli dal vivo: almeno per quelli più piccoli, con un pubblico fino a 2mila persone, sarà sufficiente presentare una segnalazione certificata di inizio attività.
Non è stata accolta invece dal governo la proposta di Assomusica di introdurre un credito d’imposta per gli organizzatori di spettacoli dal vivo. Arriva inoltre un’ innovazione nella classificazione dei film a tutela dei minori nella visione dei film e viene introdotta la nuova segnalazione di pellicole “non adatte ai minori di anni 10”.
Il decreto consentirà inoltre la celebrazione della Convenzione europea sul paesaggio, garantisce il sostegno ad alcuni istituti storici e di ricerca, potenzia e rinomina anche la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali e stabilisce l’impignorabilità dei fondi destinati alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Il provvedimento prima di approdare in consiglio dei ministri era stato modificato con la cancellazione di alcune norme, tra cui quella che prevedeva l’abolizione del divieto di pubblicità indiretta del gioco.
Ma soprattutto, la nuova versione del decreto ha dimezzato le previsioni di impegno per la costituzione di due strutture di missione che avrebbero dovuto dirigere l’implementazione dei piani Olivetti e Mattei.
La struttura è infatti diventata una sola: dal Collegio Romano dovrà sovrintendere alla realizzazione del piano Mattei e, in parte, di quello Olivetti: dovrà infatti occuparsi, insieme al ministero degli Esteri, di coordinare progetti e interventi di cooperazione culturale con Stati e organizzazioni internazionali africane, di promuovere il dialogo tra enti e istituzioni culturali anche del Mediterraneo allargato e, allo stesso tempo, di sostenere i “progetti di rigenerazione culturale nelle aree del Mezzogiorno”. La struttura del Mic, di nomina esterna ma alle dipendenze del gabinetto del ministro, sarà guidata da un dirigente generale e due sottoposti e da cinque unità di personale non dirigenziale individuate tra il personale di ruolo del dicastero o di altre amministrazioni, con un costo di 866mila euro l’anno, per 4 anni.
Inoltre al Dipartimento del Tesoro del Mef è istituita una posizione dirigenziale per supportare la collaborazione tra l’Italia e l’Africa, che comporterà l’ingresso di un nuovo dirigente nell’organico del ministero. Tra le modifiche apportate al testo del decreto c’è anche la scomparsa della società Ales dall’elenco delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, vale a dire quelle posso per legge “procedere direttamente e autonomamente all’acquisizione di forniture e servizi” fino a una certa soglia. Ma vengono inserite nella nuova formulazione del decreto le Soprintendenze archeologiche con competenza sul territorio del capoluogo di regione.
Una prima bozza del decreto conteneva anche 10 milioni di euro per la valorizzazione della via Appia che sono stati accantonati, mentre sono apparsi 500mila euro per il 2025 da destinarsi alla Fondazione museo di fotografia contemporanea.