“La presidente Todde e la sua giunta hanno scoperto solo oggi che la Sardegna è colpita dal problema della crisi idrica e per tutta risposta non hanno ancora dichiarato lo stato di calamità naturale. Infatti, si sono limitati alla sola approvazione di una delibera di giunta che, dichiarando lo stato di emergenza in luogo dello stato di calamità naturale, non consentirà alle imprese agricole sarde di accedere agli indennizzi che il Ministero dell’Agricoltura sta programmando anche a beneficio di altri territori italiani. Si tratta nello specifico della dotazione finanziaria AgriCat, fondo per la tutela di danni da siccità. Il governo Meloni, a differenza di quanto accaduto con i governi precedenti di cui anche la presidente Todde faceva parte, ha già stanziato oltre 55 milioni di euro per affrontare il problema della scarsità delle risorse idriche in Sardegna. Verranno, infatti, finanziati: l’interconnessione dei bacini di Olai e Govossai (1,8 milioni), tre lotti della manutenzione straordinaria del canale adduttore Destra Tirso (34,4 milioni), il consolidamento strutturale con adeguamento della strumentazione di controllo della diga di Govossai (7,2 milioni), la manutenzione straordinaria dei sistemi di tenuta e di scarico della diga Olai (9,5 milioni) e la progettazione degli interventi di manutenzione ordinaria straordinaria di diversi tratti degli acquedotti Coghinas 1 e 2 (2,5 milioni di euro). Sono interventi importanti, che mirano a consolidare il sistema degli invasi dislocato su tutto il territorio regionale sardo e a efficientare la rete delle adduzioni, con l’obiettivo di mitigare significativamente gli sprechi d’acqua sia per uso irriguo sia potabile. Le polemiche infondate delle fila giallorosse sarde ricevono di contro da Roma quelle risposte concrete che invece le organizzazioni agricole sarde attendono ancora sotto ferragosto da Villa Devoto”.
Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Gianni Lampis.
