Sicurezza, pericolo “lupi solitari”: il Governo Meloni intensifica prevenzione e vigilanza

La sicurezza nazionale è messa a rischio dai cosiddetti “lupi solitari”. È quanto emerge dalla riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata ieri dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La crescente instabilità internazionale, le tensioni tra mondo occidentale e Medio Oriente, tra Israele e mondo islamico, fa crescere di conseguenza anche il pericolo di attentati a sfondo fondamentalista e mette in allerta le democrazie occidentali. Tra queste anche l’Italia, che prontamente ha disposto, grazie all’azione del Governo Meloni, un rafforzamento delle attività di prevenzione in cooperazione con l’intelligence. L’intento è quello di difendere da possibili attacchi soprattutto i luoghi più vulnerabili: monumenti, luoghi d’attrazione ed edifici sacri. Bisogna infatti tenere lontani i rischi per la sicurezza dalle zone più delicate, come le sinagoghe che, dopo l’attacco di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre, sono diventati i luoghi più vulnerabili e di più scontata scelta da parte dei fondamentalisti islamici. Si avvicina, tra l’altro, anche il giorno di Pesach, la Pasqua ebraica, un motivo in più per restare in allerta e aumentare le misure di coordinamento, di prevenzione e di vigilanza su tutto il territorio nazionale. Quella dei suddetti “lupi solitari”, d’altro canto, è una delle situazioni più complicate per le forze di intelligence: agiscono separatamente, sono difficili da rintracciare e potrebbero compiere atti terroristici in modo del tutto autonomo.

Il web, piattaforma privilegiata dai terroristi

L’attenzione viene posta anche sul ruolo di internet. Il web è la piattaforma più utilizzata sulla quale agiscono i futuri attentatori, che vengono a conoscenza dei “programmi” delle grandi organizzazioni terroristiche proprio tramite il mondo online, aderendovi e diventando così nuovi adepti. “Il web – ha spiegato Ivano Gabrielli, direttore della Polizia Postale – è la forma, è l’ambiente nel quale si fanno proseliti, vengono proclamate determinate azioni, viene dato il la per quelle che sono azioni che riguardano l’attivazione di lupi solitari, la circolazione di manuali per costruire un ordigno, per produrre un attentato. Oggi è il modo con cui vengono reclutate purtroppo persone disposte a fare qualsiasi tipo di attività”. Gli ultimi episodi europei ci raccontano di una situazione già molto tesa all’interno dell’area Schengen dopo l’attacco di Hamas ai danni di Israele lo scorso 7 ottobre. In Francia, prima a Crepol, una tranquilla cittadina di 500 anime, e poi a Parigi, due diversi attentati hanno provocato, nel giro di pochi giorni, due morti: Thomas, 20 anni, ucciso dalle coltellate di due attentatori al margine di una festa di paese; un turista tedesco-filippino di 23 anni, sotto il ponte di Bir Hakeim, preso a martellate nella capitale. Poi un altro episodio a Dublino, dove una maestra e 3 alunni sono stati accoltellati da un aggressore. C’è bisogna, dunque, di maggiore attenzione.

Combattere l’immigrazione clandestina

Attenzione del Governo Meloni che è rivolta in larga misura specialmente al controllo dei flussi migratori clandestini che giungono sulle coste italiane, modalità privilegiata con cui i fondamentalisti islamici tentano di varcare i confini europei per compiere i loro “progetti” di matrice terroristica. Per questo, l’allerta deve essere alta: è stato infatti confermato l’incontro, che si terrà oggi, tra Italia, rappresentata da Piantedosi e dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e governo di Tunisi, attendendo intanto un bilaterale anche con gli esponenti dell’esecutivo libico. L’impegno del Governo Meloni sul tema dell’immigrazione è infatti molto forte. Dopo aver trovato gli accordi con i Paesi nord-africani per rallentare la partenza dalle loro coste e combattere l’operato dei trafficanti di esseri umani e dopo averne dimostrato, numeri alla mano, l’efficacia, la strategia dell’esecutivo guidato da Fratelli d’Italia prosegue: si dà esecuzione al Piano Mattei, si cerca una dialogo con gli altri Paesi africani di origine coinvolgendo anche le Istituzioni europee, senza dimenticare intanto i flussi provenienti dalle altre Regioni del mondo; resta ferma infatti la linea dura del Governo, che lascia operativi i controlli presso la frontiera orientale.

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