I dati parlano chiaro: il divario tra centrodestra e centrosinistra è evidente e costante. Fratelli d’Italia viene data dal sondaggio Supermedia di YouTrend/Agi al 29,3%, registrando così un’eccezionale crescita rispetto al 2022. Eccezionale per le modalità con cui è giunta: alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, il partito di Giorgia Meloni arrivò al 26% e riuscì, insieme al centrodestra, a entrare a Palazzo Chigi, forte di una maggioranza parlamentare coesa. Due anni dopo la crescita è del 3,5%: pochi, nella storia della politica, anche internazionale, sono i partiti che, pur rimanendo saldamente al governo, sono riusciti ad allargare il loro bacino elettorale. Quasi mai chi arriva al comando riesce a mantenere le promesse fatte quando si era all’opposizione, ma Fratelli d’Italia, insieme a tutto il centrodestra, ha sempre puntato su credibilità e coerenza: e così, anche al governo, continuano a essere premiati dai numeri. Eccezionale, dunque, anche la crescita del centrodestra, con un +4,2% rispetto al 2022 che è storico: insomma, Fratelli d’Italia traina la crescita della destra in Italia, che unita vanno al 47,9%, dando una dimostrazione di serietà e di responsabilità che molte forze politiche non hanno.
I sondaggi beffano l’ipotetico campo largo
Una serietà nelle scelte, nelle battaglie, negli ideali da sposare che dovrebbe riguardare anche chi siede tra i banchi dell’opposizione: inutile urlare contro i mulini al vento, inutile fare promesse che non possono essere mantenute, inutile restare nel campo della teoria senza considerare i reali problemi dei cittadini, inutile criticare se non si propone. Una lezione di maturità politica per Pd, grillini e campo largo tutto, che viene proprio dai cittadini. Il sondaggio parla chiaro: le opposizioni sono ferme a due anni fa. Pagano lo scotto di litigare su qualsiasi argomento, dal salario minimo alla Rai, dai referendum alle alleanze, per non parlare della politica estera. Pagano lo scotto di non proporre idee, di essere rimasti alle solite proposte ormai ataviche. Pagano lo scotto di voler far politica non al fianco dei cittadini, ma proponendo le Salis e i Soumahoro come loro nuovi simboli.
La beffa, dunque: se uniamo i partiti della sinistra, il Pd e il Movimento Cinque Stelle, Avs e Azione, fino a Italia Viva, questo ipotetico quanto impossibile campo larghissimo si fermerebbe al 46,9%. Il Pd e Avs sono cresciuti, ma di fatto hanno rubato i voti dei loro ipotetici alleati. Il risultato dunque non cambia: la sinistra è dietro, il campo largo, quando e se esisterà, non riuscirebbe neppure a uguagliare la maggioranza di centrodestra.