Spagna, anche Sanchez come Meloni sui migranti: “Imprescindibile rimpatriare gli illegali”

La situazione in Spagna si fa sempre più incandescente. Nella totale indifferenza delle Ong, troppo impegnate a criticare l’operato del Governo Meloni, nel raggiungimento del loro fine ultimo che non è umanitario ma politico e vira ovviamente a sinistra, la penisola iberica è da mesi la tappa preferita per la rotta del Mediterraneo occidentale e dell’Atlantico, che unisce l’Africa occidentale che affaccia sull’oceano (il Marocco, la Mauritania, il Senegal, il Gambia, la Guina) alla Spagna e alle Isole Canarie, spagnole ma di fatto in territorio africano. I dati parlano chiaro: secondo quelli forniti da Caminando Fronteras, associazione umanitaria che si occupa specialmente del traffico di migranti tra Africa e Europa attraverso il Mediterraneo, le persone morte in mare per raggiungere la Spagna, soltanto da inizio anno, ammontano a più di 5400. E se il dato meno preoccupante riguarda i morti tra Spagna e Marocco, “soltanto” 246, deve preoccupare invece coloro che perdono la vita raggiungendo le coste delle Canarie: circa 4800 persone nei primi sei mesi dell’anno. Un luogo di villeggiatura esotica per molti, cimitero di migranti per chi diventa vittima delle politiche pro-immigrazione di certi governi.

L’importanza della strategia Meloni

Perché la questione spagnola ci ricorda quanto sia importante dotarsi di una strategia che contrasti la clandestinità dell’immigrazione, non solo a livello della sicurezza interna allo Stato, ma anche a livello umanitario: le morti in mare possono essere placate soltanto disincentivando gli sbarchi. Ci ricorda, insomma, che il lavoro del Governo Meloni sulla tematica non è stato fatto a vuoto; che, se i flussi e le morti nel Mediterraneo centrale, che unisce Libia, Tunisia e Italia, sono diminuiti, un motivo c’è. Ed non è un caso se gli altri Stati europei vogliono ormai attingere dalla strategia di Giorgia Meloni che ha già esportato in Europa ed essendo ammirata dagli altri attori in campo. La situazione in Spagna è incandescente: Le Figaro, nel suo pezzo di elogio alla strategia anti-trafficanti di Giorgia Meloni, aveva già descritto le condizioni delle frontiere iberiche. In Spagna, il quotidiano francese ha raccontato di un aumento degli sbarchi del 155%, costringendo il capo del governo di Madrid, Pedro Sanchez, a recarsi proprio in Africa occidentale in cerca di accordi con i vari capi di Stato. Un tour tra Mauritania, Senegal e Gambia, mentre, come si legge, “ha già invitato i paesi europei a condividere gli sforzi e ad accogliere una parte di questi migranti”, secondo quel meccanismo, quel nuovo approccio basato su dialogo e cooperazione che “è stato sostenuto con forza da Giorgia Meloni”.

Sanchez arriva in ritardo

È trasformismo: Pedro Sanchez è stato tra i più importanti oppositori delle posizioni contro l’immigrazione clandestina di Fratelli d’Italia, avendo un peso non certo secondario la sua distanza ideologica con la premier italiana. Ma ora anche lui, il socialista Sanchez, è costretto a fare retromarcia e a ricercare quel modello esportato da Giorgia Meloni: serve maggiore cooperazione tra Stati, bisogna combattere i trafficanti, veri decisori di chi entra in Europa e chi no attraverso i loro business, la vera soluzione non può essere la suddivisione dei migranti una volta sbarcati, ma creare un futuro nelle loro terre di origine. Solo gli stupidi non cambiano idea e a Sanchez concediamo questo trasformismo, che però forse deriva da un mero calcolo politico: la popolazione iberica è stufa di una tale situazione e le opposizioni si fanno sempre più incalzanti. Così dal Senegal Sanchez ha definito “imprescindibile” rimpatriare gli irregolare per combattere le mafie e inviare loro un “messaggio disincentivante”. Da Madrid già ironizzano: “Ancora una volta il Partito Socialista e Sanchez ci azzeccano quando rettificano”. In effetti, ora Sanchez deve correre ai ripari, pagando lo scotto, anche politico, di non aver dotato la Spagna, come fatto in Italia da Giorgia Meloni, di un modello virtuoso che blocchi le partenze, accolga chi ha diritto e combatta le mafie dei flussi migratori. Quante vite potevano essere salvate.

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