Spiati i conti correnti di Giorgia e Arianna Meloni, La Russa e molti altri: ennesimo dossieraggio sulla destra

Ha la potenzialità di far esplodere un caso molto più importante degli ultimi scandali di dossieraggio e, in generale, sull’uso improprio di informazioni delicate, che il governo sta cercando da mesi di combattere. Quanto raccontato dal Domani questa mattina è un episodio che, se confermato, è gravissimo, nonché un pericoloso precedente non solo ai danni di personaggi pubblici, ma anche di privati cittadini: secondo quanto riportato sul quotidiano, infatti, pare che siano stati effettuati numerosi accessi illegali all’interno dei conti correnti di persone delle Istituzioni, dell’imprenditoria, militari, politici, capi di partito, con una certa propensione – si capisce – a spiare personalità legate al mondo della destra. Tra i nomi più importanti, quello del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di sua sorella, Arianna Meloni, del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Ma anche quello del procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo.

Un modus operandi “seriale”

Secondo le fonti del Domani, si tratterebbe di un singolo funzionario del gruppo Intesa Sanpaolo, prontamente licenziato, il quale avrebbe avuto accesso a dati sensibili quali i movimenti bancari di queste, e molte altre, personalità. Ora c’è da capire, dalle indagini della autorità competenti, se l’uomo ha agito da solo o se fa parte di un sistema più grande, che mirava a cercare qualcosa di condannabile, magari da far uscire su tutti i giornali al fine di denigrare l’immagine degli spiati. Tra questi, come detto, nomi molto pesanti: Giorgia Meloni, Arianna Meloni, Guido Crosetto, ma anche Ignazio La Russa, Daniela Santanché, Raffaele Fitto, Luca Zaia. E ancora ufficiali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, procuratori. Il tutto, secondo un “modus operandi – si legge nell’inchieste dei giornali – che sembrerebbe sistematico, seriale. Un modus operandi volto a “seguire” soldi e movimentazioni di chi sta ai vertici”.

Il caso si delinea molto più grave degli altri precedenti perché, in questa occasione, non è più un’autorità che utilizza male i suoi mezzi per indebolire un personaggio pubblico, ma un privato che, servendosi dei mezzi di una banca, spia gli altri in virtù di chissà quali interessi. Gli accessi illegali ai conti correnti sarebbero quasi settemila, avvenuti tra il 21 febbraio del 2022 e il 24 aprile del 2024. Se ne sarebbe accorta, per prima, la filiale della banca di Bitonto, in Puglia, informata da un utente che aveva notato numerosi accessi illegali sul suo conto. Da qui querele e denunce, che hanno portato subito al licenziamento dell’impiegato incriminato. Ora sarà fondamentale capire se l’uomo ha agito per sé o se assoldato da qualcuno di esterno.

È, insomma, l’ennesimo caso che si verifica e viene fuori in questa legislatura, di dossieraggio verso chi detiene il potere, quasi alla ricerca di chissà che cosa da poter usare contro di lui. Il fine ultimo, dunque, è sempre lo stesso: denigrare l’avversario. Ma anche questa volta nulla è stato scovato. Giorgia Meloni, sui suoi profili social, ha commentato la vicenda con un pizzico di ironia: “Dacci oggi il nostro dossieraggio quotidiano” ha detto, sottolineando dunque come certi pedinamenti, certi scambi illegali di informazioni riservate, siano ormai all’ordine del giorno. Diritti violati, privacy infranta: un grave pericolo per tutta la Nazione.

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