Statua D’Annunzio a Trieste. Ciriani (FdI): no lezioni da chi ha piazze intitolate a Tito

“E’ assurda la polemica imbastita dalla presidente croata riguardo la collocazione di una statua di Gabriele D’Annunzio a Trieste. D’Annunzio rappresenta uno fra i più importanti poeti italiani, se non mondiali, e merita quindi un riconoscimento. Spiace dover ricordare qualcosa che dovrebbe essere ovvio: all’epoca Fiume era una città a maggioranza italiana e di sentimenti favorevoli all’unione con l’Italia e lo è rimasta fino al 1945, quando i nostri connazionali sono stati costretti ad abbandonare la città e diventare esuli. Nessuno può impedire all’Italia di ricordare la propria storia o suggerire chi o cosa commemorare, anche perchè le passioni devono rispondere alle categorie del tempo. Per noi ‘l’occupazione’ di Fiume da parte di D’Annunzio rimane un’Impresa, ma va considerata nella consapevolezza che oggi nessuno si sognerebbe di ingerire nelle scelte di una Nazione sovrana e amica come è la Croazia; e certamente nessuno, se non un folle, prenderebbe le armi. Peraltro, se qualcuno lo facesse saremmo pronti a difendere il diritto alla sovranità del popolo croato, così come lo facciamo tutti i giorni nell’Aula del Senato nei confronti della nostra Patria. Tutto ciò però nel pieno rispetto della propria identità. A nessuno può essere imposto di dimenticare o di sottacere la propria storia. Ed è per questo che non accettiamo lezioni da chi rappresenta una Nazione in cui ancora esistono piazze intitolare a Tito, lui sì sterminatore di cultura diverse”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani.

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