Arrivano da Oltralpe inequivocabili segnali di appoggio alle politiche del governo Meloni e, in particolare, al ministro Lollobrigida, sulla posizione presa in relazione al tema della carne creata in laboratorio. È stata presentata, infatti, all’Assemblea Nazionale francese una proposta di legge, su iniziativa dei gollisti di Les Républicains, che vieterebbe la produzione e la commercializzazione della cosiddetta “viande de synthese”, carne sintetica appunto. Il riferimento esplicito all’interno della proposta è proprio alla legge italiana, voluta fortemente dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e approvata poche settimane fa alla Camera.
Festeggia Coldiretti, nella persona del presidente Ettore Prandini: “L’iniziativa del parlamento francese – dichiara – conferma il ruolo di apripista dell’Italia nelle politiche di tutela della salute dei cittadini”. La nostra Nazione, infatti, è stata la prima a vietare vendita, produzione, commercializzazione e importazione di alimenti e bevande realizzati in laboratorio utilizzando cellule animali: ora, sull’esempio dell’Italia, anche altre Nazioni vogliono uniformarsi alla norma di buonsenso e a difesa degli allevatori voluta dal ministro Lollobrigida. La Francia chiede, proprio come fatto in Italia, chiede lo stop a produzione e commercializzazione: la parola passa ora all’Assemblea, con un risultato che è ancora in bilico ma promette bene, data la freddezza che, in vista delle prossime europee, inizia a intercorrere tra Macron e gli alleati rosso-verdi.
Sia o meno convertita in legge, la proposta resta comunque un ulteriore segnale di riconoscimento del buon lavoro svolto sul tema della difesa della sovranità alimentare dal governo Meloni e dal ministro Lollobrigida. “La battaglia sulla carne sintetica si sposta ora in Europa” ha detto ancora Prandini, sottolineando come non sia la prima volta per l’Italia essere presa da esempio nel campo della tutela dei consumatori. La notizia della proposta francese gela la sinistra italiana che, pur ignorando i sondaggi emanati da Coldiretti – secondo cui 3 italiani su 4 sono contro la carne sintetica – invocavano lo spettro di un possibile isolamento internazionale sul tema del cibo prodotto in laboratorio. Come si è visto però, l’Italia è di nuovo apripista e già si vedono in Europa le prime iniziative sulla scia di quanto fatto dal governo Meloni.