Arriva il via libera definitivo da parte dell’aula della Camera con 138 voti a favore del disegno di legge “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”, già approvato al Senato.
Il Ddl Beni culturali, fortemente voluto dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, prevede un pesante inasprimento delle pene contro gli ‘’eco vandali’’, a tutela dei beni culturali. Una grande vittoria quella del centro-destra che ristabilisce ordine impegnandosi ad arginare un vandalismo sempre più dilagante.
“Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. Con l’approvazione definitiva a Montecitorio diventa legge il ‘ddl eco-vandali’, da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere”. dichiara soddisfatto Sangiuliano.
La nuova legge approvata, si colloca nel quadro normativo del codice penale sotto la dicitura di delitti contro il patrimonio culturale, composto da 4 articoli, con i quali sono puniti, con pene più severe rispetto a quelle previste reati come il furto, l’appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio e l’autoriciclaggio e il danneggiamento che abbiano ad oggetto beni culturali. E’ prevista infatti una sanzione amministrativa da 20.000 euro a 60.000 euro per chiunque distrugga, disperda, deteriori o renda in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui. Nessuno sconto e pene rigide anche contro ‘’gli attivisti di Ultima Generazione’’, chiunque deturpi o imbratti beni culturali o paesaggistici propri o altrui, non rispettandone il loro carattere storico o artistico, sarà soggetto ad un conto salato. Il danneggiamento e la distruzione di beni culturali erano già puniti nel codice penale con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 2.500 a euro 15.000. All’interno del pacchetto non manca il riferimento alle manifestazioni, alle quali è dedicata particolare attenzione con l’introduzione di una fattispecie, con pene raddoppiate a carico di chi deturpa o imbratta beni mobili o immobili altrui, in occasione di manifestazioni che si svolgono in luoghi pubblici.
Non mancano le grida sguaiate da parte dell’opposizione, che attacca definendo i provvedimenti del Governo troppo severi e ‘’sproporzionati’’, rispetto al reato trattato. “Criminalizzazione del dissenso”. Pronta la replica del Ministro: “È bene che non paghino più gli italiani ma chi danneggia”.
Un tentativo, quello del governo, di evitare blitz di attivisti a discapito dei cittadini italiani; infatti gli ultimi danni ammontano a 40 mila euro per il ripristino della facciata del Senato. Fondamentale l’introduzione di regole ferree per restituire rigore e disciplina laddove vige inciviltà. E’ doveroso difendere, tutelare e preservare il nostro patrimonio artistico e culturale, che racchiude e racconta la storia di una Nazione grande come l’Italia.