Torna la scuola. Le proposte di governo di Fratelli d’Italia per valorizzare la professione docente

Pronti, partenza, via. Si torna in classe. La scuola riapre i battenti in tutta Italia, dopo una pausa estiva lunga e dopo un ancor più lungo letargo politico. Nell’ultimo decennio tutti i governi dell’arcobaleno, compreso quello “dei migliori”, non hanno fatto altro che dimenticare il sistema educativo italiano, abbandonando studenti e insegnanti a un destino infame: precariato, aule fatiscenti, dispersione scolastica. C’è chi ancora si preoccupa di esperimenti “inclusivi”, di scuole dell’obbligo dei balocchi magari già all’asilo o in sala-parto; c’è chi ignora il problema degli insegnanti di sostegno, tanti, che preferiscono abilitarsi all’estero e attendere, chissà quando, l’ennesima procedura per poter insegnare; c’è chi promette mari e monti per “valorizzare il personale” della scuola, magari con il “potenziamento della struttura amministrativa e gestionale delle scuole”, ma non capisce che la scuola italiana è moribonda, soffocata da una burocrazia insopportabile, tra concorsi e ricorsi, graduatorie infinite e prove pre-selettive a risposta multipla che non premiano il merito e la qualità del personale.

Fratelli d’Italia, invece, sulla scuola ha le idee chiare e si candida a governarla con un programma politico organico, consapevole dell’importanza strategica dell’istruzione pubblica per preparare il futuro dei giovani italiani.

Più didattica, meno burocrazia. È forse questa la chiave per entrare nel sistema di proposte sulla scuola che Fratelli d’Italia offre all’elettorato italiano chiamato a votare il prossimo 25 settembre.

Il merito al centro del sistema scolastico

Fratelli d’Italia vuole innanzi tutto riportare il merito al centro del sistema scolastico, per alunni e corpo docente. Serve una svolta culturale forte per ridurre drasticamente la dispersione scolastica, restituire alla scuola la bellezza di “casa” in cui imparare e crescere, una scuola che torni ad essere vissuta da tutti, studenti e docenti, come centro pulsante della comunità, una scuola efficiente e realmente educante. Bisogna investire su tempo pieno e aperture pomeridiane. Serve un piano straordinario sull’edilizia scolastica per rendere le scuole italiane più sicure e moderne, tecnologiche ed eco-ssotenibili. Serve un aggiornamento dei programmi scolastici in tutti i cicli d’istruzione. In tempi di “cancel culture”, bisogna  riuscire a coniugare la tutela della lingua italiana e delle materie classiche con il potenziamento delle discipline “Stem” e delle lingue straniere, inglese in primis, soprattutto nelle scuole superiori. C’è la questione dei libri di testo e del diritto allo studio anche per le scuole secondarie. Bisogna valorizzazione gli Istituti tecnici e riformare i “Percorsi Trasversali per le Competenze e l’Orientamento” dopo l’insuccesso dell’“alternanza scuola-lavoro”. Bisogna ripristinare gli indirizzi di studio abilitanti al lavoro e pensare a nuovi percorsi di studio che valorizzino saperi e competenze fondamentali per l’economia italiana: il piatto forte del menù di Fratelli d’Italia è, si sa, l’istituzione del “liceo del Made in Italy“. E poi c’è lo sport: antidoto a solitudine e disagio giovanile, bisogna incrementare le ore di educazione fisica e motoria sin dalla scuola primaria, così come urgono nuovi impianti, palestre e piscine nei nostri cascanti istituti scolastici.

Non si tratta di sogni ma di progetti realizzabili. Fratelli d’Italia sa come fare, sa quali misure concrete adottare: previsioni di spesa, costi, utilizzo di fondi e Pnrr.

Gli ambiti di intervento sono tanti, troppi, visto il degrado in cui versa la scuola pubblica italiana dopo decenni di egemonia culturale e politica “progressista”.

Diamo qualche indicazione in più, per il momento, sulla categoria più delusa e umiliata, probabilmente, di tutto il panorama scolastico. Parliamo degli insegnanti.

Reclutamento, stipendi, diritto alla pensione.

Nel suo programma di governo, Fratelli d’Italia vuole valorizzare la professione docente, recuperando l’autorevolezza e il ruolo sociale di professori e “maestri”. Come? Reclutamento, stipendi, diritto alla pensione.

Le norme sul reclutamento introdotte dalla riforma sul Pnrr devono essere riviste per prevedere nel prossimo quinquennio un “doppio canale”, per titoli e servizio. Per Fratelli d’Italia le immissioni in ruolo devono avvenire per un 50% dalle graduatorie di merito dei concorsi e per un 50% dalle “graduatorie a esaurimento” e, laddove esaurite, dalle attuali “GPS”. Il personale individuato, senza abilitazione o specializzazione nel sostegno, dovrà conseguire l’abilitazione o la specializzazione nei corsi universitari e superare l’anno dopo prova per la conferma nei ruoli.

Nella bolgia delle graduatorie attuali, i partecipanti al concorso straordinario bis dovranno essere inseriti in graduatoria, ognuno con il proprio punteggio, al fine di iscriversi a proprie spese al corso di formazione universitaria abilitante previsto dal bando. La stessa sarà utilizzata come graduatoria di merito ad esaurimento per l’immissione in ruolo di tutti i partecipanti abilitati negli anni successivi alla conclusione del concorso straordinario bis.

Fratelli d’Italia vuole inoltre abolire l’attuale sistema delle supplenze, gestendole con il personale in servizio, da incentivare con adeguata retribuzione oraria; vuole inoltre riformare il sistema di reclutamento dei docenti: basta concorsi con test a crocette e riconoscimento dell’esame finale di laurea come abilitante.

Risorse per gli stipendi degli insegnanti e riscatto della laurea a costo zero

Sul fronte stipendi, in campagna elettorale tutti parlano di “allineamento alla media di quelli europei”. D’accordo. Ma come? Fratelli d’Italia crede che le risorse per gli insegnanti si possano e si debbano trovare nel Pnrr.

Infine, pensioni e “turn over”: Fratelli d’Italia propone il riscatto della laurea a costo zero per integrare gli anni di università nella posizione contributiva ai fini del calcolo della pensione. Come? Utilizzando i risparmi dovuti alla scarsa adesione a “quota 100”. La misura potrebbe per altro invogliare i giovani a iscriversi all’università, persuasi dalla copertura previdenziale dei propri anni di studio.

Questi e molti altri sono i punti programmatici sulla scuola che Fratelli d’Italia inserirà nella propria agenda di governo se sarà legittimata dal voto popolare. Nelle prossime puntate ne approfondiremo altri aspetti. Stay with us.

Rilanciare la scuola, l’università e la ricerca

 

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