Parla George Guido Lombardi, imprenditore immobiliare e già consigliere per la comunicazione di Donald Trump, amico e vicino di casa del Tycoon per raccontare la notte delle elezioni americane che hanno visto prevalere Trump contro l’attuale Vicepresidente Kamala Harris.
È il secondo caso nella storia degli Stati Uniti: un presidente eletto per due mandati non consecutivi e una presidenza che potrà contare su una solida maggioranza al Senato e molto probabilmente (lo scrutinio è ancora in corso, ndr) anche alla Camera.
Per Trump una campagna elettorale in salita tra processi, imprevisti, due attentati e un ritorno sulla scena politica per molti inaspettato.
Come crede sia cambiato Trump dopo l’attentato?
Dopo l’attentato, per noi che lo conosciamo bene da prima, Trump è cambiato sostanzialmente: è molto più calmo, molto più posato, molto più tollerante in un certo senso, anche se nei discorsi rimane il Trump di sempre; anche il viso è molto più disteso. Ringrazia Dio prima di tutto per la sua vita, è un uomo che si sente benedetto, come ha detto lui: “Dio mi ha salvato la vita”. Dal punto di vista umano è cambiato molto.
Anche questa volta molti sondaggi sono stati smentiti: eravate sicuri di vincere?
“Ero sicuro che Trump avrebbe vinto, l’unico pensiero è stato se la vittoria fosse avvenuta con un margine di voti più esiguo: i democrati avrebbero richiesto il riconteggio, prolungando il processo elettorale di una o due settimane. Questa era l’unica preoccupazione – mia e di quelli come me – che ritenevano scontato il risultato. È stata una bella sorpresa vedere il voto delle minoranze per Trump, nonostante siano state tartassate per quattro anni della propaganda di sinistra.”
Guardando la demografia del voto: Trump ha conquistato i giovani, una fetta importante degli elettori latino-americani e anche dei nativi americani, una volta elettori del partito democratico, come mai questo cambio?
“Le ragioni sono diverse, la prima: i democratici hanno sbagliato tutto, come stanno sbagliando in Italia. Per quanto riguarda gli elettori latino-americani, i democratici immaginavano che portando negli Stati Uniti 20 milioni di clandestini avrebbero aumentato il consenso in questa fetta di popolazione, mentre i latinoamericani che vivono regolarmente in America da anni e che hanno lavorato durissimo per guadagnarsi il pane, si vedono usurpati da questi gruppi di irregolari che vengono negli Stati Uniti offrendosi come manodopera a basso costo facendo così crollare anche i salari. La stessa cosa vale, soprattutto per gli uomini afroamericani, che hanno “tradito” il partito democratico, poiché non contenti delle gestioni sia migratoria e che del welfare destinato in maggior parte ad aiutare gli irregolari”
Quale direzione prenderanno i rapporti tra l’Italia di Giorgia Meloni e gli USA di Donald Trump?
“C’è già una sintonia eccezionale” – continua Lombardi facendo riferimento all’ottimo rapporto che hanno i due leader con Elon Musk – “soprattutto la visione del futuro e la condivisione di valori che c’è tra Donald Trump e il Governo Meloni come la famiglia, l’identità giudaico cristiana, la difesa della libertà di parola e di pensiero, cose che la sinistra vuole come sempre soggiogare.
Questa perfetta coincidenza di valori, di visioni e di principi non farà altro che aiutare questa alleanza italo-americana anche dal punto di vista economico e finanziario.”
Trump è il Presidente-Eletto da appena tre giorni: Hamas dichiara di volere una fine immediata del conflitto in Medio Oriente, Putin ha detto che è pronto a lavorare per la pace; è la politica di Trump “peace through strength” e perché Biden ha fallito sotto questo punto di vista?
“Biden tutte le volte che imponeva delle “linee rosse”, puntualmente quando queste linee venivano oltrepassate nel corso dei conflitti, l’Amministrazione Biden si è dimostrata incapace di agire; per questi motivi Paesi come l’Iran non hanno mai preso le parole di Biden sul serio.
Donald Trump, come tutti sanno è una persona molto pragmatica, anche nel corso della sua precedente Amministrazione ha dimostrato di saper di intrattenere relazioni con i diversi attori dello scacchiere internazionale, un esempio il rapporto tra Trump il dittatore Nord Coreano Kim Jong-un…il Tycoon non è uno che scherza.
Un altro esempio: dopo la vittoria di Trump, si è visto come siano già sostanzialmente diminuiti gli arrivi di carovane presso il confine sud degli Stati Uniti”