“Per oltre sei ore davanti alla sede della facoltà di Sociologia a Trento, dove furono fondate le Brigate rosse di Renato Curcio e Mara Cagol, è stato impedito a ragazzi di Azione Universitaria da gruppi di sinistra l’accesso alla Università per una manifestazione di campagna elettorale interna legata all’elezione degli organi di rappresentanza degli studenti. Di violenza fisica oltreché verbale si è trattato, testimoniata dalla dispersione su tutta la via del materiale stampato a proprie spese dai giovani di centrodestra e dalle bandiere tricolori e di Azione universitaria gettate nei bidoni, dagli spintoni subiti dai giovani di destra a cui non è stato ammesso il diritto di esercitare le proprie funzioni democratiche. È necessario scomodare la memoria di Renato Curcio e Mara Cagol per comprendere come l’episodio di ieri proprio a sociologia a Trento è stato di una gravità assoluta? Perché il silenzio assordante della sinistra esclusa sola la Cgil? La rinuncia a richiedere l’intervento della forza pubblica da parte del rettore dell’università ha sostanzialmente offerto un argomento in più a chi ritiene di poter vantare un titolo superiore agli altri nell’assegnare il diritto di parola e di agibilità politica. Il caso di ieri sarà portato all’attenzione del Parlamento e del Governo con un solo obiettivo, garantire che i responsabili siano puniti”.
Lo ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia, Alessandro Urzì.