È notizia dell’ultima ora che il neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che emette delle importanti sanzioni alla Corte penale internazionale. L’accusa rivolta da Washington è molto forte, quella di “aver intrapreso azioni illegali e infondate contro l’America e il nostro stretto alleato Israele“.
Si tratta inoltre di una limitazione per i lavoratori della Cpi presso gli Stati Uniti: non potranno accedervi, infatti, funzionari, dipendenti, agenti, neppure i loro familiari più stretti né chiunque sia ritenuto aver collaborato al lavoro investigativo della Corte. Non è tutto. Dal documento emerge che il tycoon ha anche disposto il congelamento di tutti i beni della Cpi negli Stati Uniti.
Come detto, al centro della questione ci sarebbero le indagini della Corte internazionali sui presunti crimini di guerra commessi dai soldati americani in Afghanistan e dal personale militare israeliano nella Striscia di Gaza. Inoltre, a far adirare la Casa Bianca è stata l’emissione di un mandato di arresto contro il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che proprio martedì ha fatto visita a Donald Trump negli Usa. Un mandato rivolto anche all’ex ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant: secondo i magistrati della Cpi, infatti, ci sarebbero “ragionevoli motivi” per sospettare i due di crimini di guerra e contro l’umanità per lo scoppio del conflitto in Medio Oriente.
Bisognerebbe riformare tutti gli organismi internazionali per adeguarli ai cambiamenti della nostra era. ONU e OMS i più importanti da ricostruire e bene stanno facendo ad uscire dall’ OMS Stati Uniti ed Argentina. Anche l’Europa dovrebbe avere più coraggio alla luce di come è stata gestita l’epidemia di covid.