Urlavano “vaffa Italia”: il Governo espelle due immigrati

È rimasta in silenzio la sinistra di fronte agli scandali di Milano, gli episodi avvenuti la notte di San Silvestro in piazza Duomo, dove centinaia di immigrati si sono riuniti per augurare – si fa per dire – il 2025 a tutta la Nazione. Auguri un po’ particolari, che includevano dei veri e propri “vaffa” rivolti all’Italia, il Paese che li ha ospitati pur essendo loro, in molti casi, degli immigrati clandestini che, secondo la legge, in Italia non dovevano proprio arrivare. Hanno molestato delle incolpevoli turiste provenienti dal Belgio, e neppure verso di loro la sinistra, che di solito è impegnata nel denunciare il sessismo in ogni anfratto della società, è riuscita in questo caso a rivolgere delle parole di solidarietà. Il solito cortocircuito, che a quanto pare vede la questione migratoria battere quella femminista, con buona pace della leadership femminista, appunto, del partito.

Il racconto della giovane belga

Niente, dunque. Né Elly Schlein né il sindaco Sala sono stati capaci di rivolgere una parola all’accaduto. Ci ha pensato, in loro sostituzione (si spera) Alessandro Majorino in rappresentanza del Pd meneghino, ha voluto dire la sua, richiamando l’importante della sicurezza anche nella città milanese: “Servirebbe un patto tra le istituzioni e le forze politiche una piattaforma di politiche comuni”. Un po’ in ritardo. Sempre meglio di niente. Sembrano un po’ lacrime di coccodrillo, se consideriamo quanto il Pd (Majorino compreso) sia stato e sia ancora favorevole all’immigrazione clandestina, agli ingressi incontrollati e si schieri, quando è possibile, contro le forze dell’ordine e a favore di tutti i tipi di manifestanti. Anche quelli violenti. Le parole di Majorino, come unica presa di posizione di un intero partito su un episodio grave accaduto in una città amministrata dalla sinistra, sono davvero troppo poco per il Pd. Nelle anticipazioni di “Dritto e rovescio” che andrà in onda domani, è arrivato il racconto della giovane belga molestata: “Abbiamo trovato la polizia, un uomo e una donna – ha dichiarato la ragazza -. Ho raccontato alla poliziotta cosa ci era successo – in inglese come ho potuto, perché non parlo italiano – e lei, con le lacrime agli occhi, ci ha detto ‘non posso fare nulla, mi dispiace’. Entrando nella Galleria siamo stati accerchiati da una quarantina di uomini che avevano dai 20 ai 40 anni che ci hanno bloccato la strada e che non ci lasciavano passare. Ed è lì che sono iniziati i palpeggiamenti, sia al di fuori che dentro i nostri vestiti. Ho provato a reagire, ho tirato calci, ho urlato, ho insultato, anche con le mani ho provato a difendermi”.

Fdi: “Risposta giusta dello Stato”

Intanto le indagini sono state aperte e vanno avanti. Ieri è arrivata una delle notizie più attese: due immigrati presenti ai disordini sono stati rimpatriati. Due di quelli che urlavano “vaffa Italia” e che non si sono certo fatti scrupoli quando si è trattato di molestare le ragazze, che dai loro racconti sono state circondate da interi gruppi di stranieri. Ha accolto con favore la notizia Sara Kelany, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento Immigrazione del partito: “Bene il rimpatrio dei due cittadini tunisini fermati la sera di Capodanno in piazza Duomo a Milano. Uno di loro, con precedenti penali, ha partecipato ai disordini offendendo le forze dell’ordine e danneggiando statue, l’altro era irregolare. È la giusta risposta dello Stato a chi pensa di poter venire in Italia per delinquere e offendere gli italiani, ma anche tutti gli stranieri per bene che vogliono integrarsi. Spero che anche i colleghi della sinistra siano d’accordo, e che condannino con la stessa forza con cui criticano le iniziative del governo sulla sicurezza e contro l’immigrazione irregolare anche le scene vergognose e incivili che si sono verificate la notte di San Silvestro a Milano”.

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1 commento

  1. Caro Andrea, sarebbe veramente l’ora di fare una bella retata di tutti i clandestini e rispedirli da dove vengono.
    Temo purtroppo che tanti “provvedimenti di espulsione” siano solo dei moniti ad andarsene, non un fermo e successiva spedizione dell’irregolare da espellere.
    Credo per questo sia necessario un intervento legislativo su due fronti:
    1. se non si sa da dove venga il clandestino, lo si deve poter mandare “in Albania” senza scadenza in attesa di sapere da dove venga e dove deve tornare
    2. non deve avere alcun rilievo per l’Italia la condizione giuridica del paese di provenienza, se nel suo paese il soggetto ha una condanna che nel nostro sarebbe stata minore o addirittura non sarebbe stata assegnata, non ce ne deve importare niente. L’Italia non deve essere il paradiso dei delinquenti.

    Con affetto

    Alessandro

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