Vaccino sì… vaccino no… la terra dei cachi

L’anno scolastico sta per cominciare e con sguardo ferale e voce tombale, Mattarella parla di scienza e di come l’uomo dovrebbe tenere in considerazione chi ne sa di più, una volta tanto un concetto condivisibile, soprattutto se ci si riferisce ai vaccini e all’assurda questione tra “vax” e “novax” che da tempo infuria in Italia sulla pelle dei bambini, i più piccoli e i più esposti.

Di base la situazione è attualmente questa: i 10 vaccini per essere ammessi nei nidi o negli asili per i bambini da 0 ai 6 anni, rimangono obbligatori come previsto dalla Legge Lorenzin. Come si ricorderà, il 5 luglio scorso i ministri Grillo e Bussetti decisero con una circolare che i genitori avrebbero potuto autocertificare le avvenute vaccinazione e fare così in modo che i loro bambini accedessero nelle scuole, bypassando le allucinati file per l’enorme confusione in materia che si era creata.

Non appena il provvedimento divenne pubblico, però, ecco arrivare la dura presa di posizione annunciata dall’Associazione nazionale presidi (Anp): “Non è possibile far prevalere la nuova circolare Grillo”, affermava l’Anp, e aggiungeva: “resta in vigore la Legge Lorenzin perché il diritto alla Salute è prioritario rispetto a quello all’Istruzione”. Più chiari di così si muore, almeno per quanto riguardava le intenzioni della maggioranza dei Presidi Italiani. Molto più confusa, invece, la situazione per i poveri genitori che allo stesso tempo potevano ascoltare il Premier Conte affermare che lui il figlio lo aveva vaccinato e che quella era anche la linea del governo, alla faccia dell’autocertificazione offerta da Grillo e Bussetti. Unica nota vagamente rassicurante, l’emendamento al decreto Milleproroghe, che faceva slittare di un anno l’obbligo delle vaccinazioni offrendo a tutti i bambini la possibilità di andare a scuola al prossimo suono di campanella.

In tutto questo si innestavano anche azioni personali di genitori stanchi di essere trattati dalla politica senza un briciolo di riguardo, arrivati in alcuni casi a presentare una denuncia anche se contro ignoti per omissione d’atti d’ufficio, istigazione alla disobbedienza e tentata epidemia, magari perché il proprio figliolo regolarmente vaccinato, ma con un deficit immunitario, veniva costretto a rimanere a casa per non subire il contagio di un’eventuale malattia infettiva che avrebbe potuto essere contratta da compagni di classe non vaccinati.

E si è arrivati così all’inizio di settembre, col rientro a scuola ormai prossimo e l’ultima novità in ordine di tempo: i pentastellati – che per altro inizialmente era tra i principali sostenitori della linea novax – cambiano idea e si schierano contro l’emendamento contenuto nel Milleproroghe che sospendeva per un anno l’obbligo della vaccinazione. E così, durante la discussione del provvedimento alla Camera dei Deputati, ecco Vittoria Baldino, relatrice M5s del decreto, affermare: “Oggi abbiamo presentato un emendamento al Milleproroghe in materia di vaccini che sopprime quello già approvato ad agosto al Senato. Tutto ciò al fine di trattare le politiche vaccinali con un provvedimento normativo ad hoc: il ddl lo abbiamo già depositato al Senato e si inizierà l’esame nel più breve tempo possibile.” Un po’ come dire “siccome fino a ora abbiamo fatto un gran casino, è arrivato il momento in cui pensiamo bene a ciò che diciamo prima di metterlo nero su bianco. In compenso, cercheremo di fare in fretta qualsiasi cosa decideremo di fare…” Mamma mia!

Riassumendo – a oggi, perché domani chi lo sa! – ai bambini da 0 a 6 anni che vogliano essere ammessi nelle scuole a loro dedicate, sarà necessario esibire il certificato di vaccinazione riguardante anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilusinfluenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella. Senza tutto ciò, si resta a casa, e si rischiano anche multe da 100 a 500 per i genitori dei ragazzi fino ai 16 anni. Su tutto questo, stringenti controlli a campione dei Nas che sono stati già avviati in tutta Italia per controllare le autocertificazioni già presentate.

E pensare che solo 10 giorni fa il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nel corso di un incontro coi sindacati aveva sgravato i dirigenti scolastici da qualsiasi responsabilità sull’autocertificazione tanto che, proprio l’altro ieri i presidi romani avevano dato il loro assenso alla stessa per “scongiurare l’allontanamento dei bambini dalla scuola e mantenere un’attiva forma di collaborazione con le famiglie”.

Ora che tutto è cambiato, e che si torna ad applicare in pieno la Legge Lorenzin, si esprime anche l’Istituto Superiore di Sanità attraverso Gianni Rezza, epidemiologo e direttore del Dipartimento malattie infettive: “Quella del governo appare una scelta saggia. Non credo che si possa parlare di una sconfitta della maggioranza, ma si tratta di una decisione di buon senso dopo aver preso atto della situazione. Credo, infatti, che tutte le leggi siano migliorabili – ha spiegato – ciò vale anche per l’obbligo vaccinale. Ma farlo con urgenza avrebbe generato solo confusione.L’emendamento della sospensione dell’obbligo vaccinale mi sembrava un provvedimento poco meditato e che sarebbe intervenuto a scuole già aperte”.

Quindi… come se nulla fosse accaduto.

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RK Montanari
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