“Visita al depuratore di Acque del Chiampo assieme all’Assessore del Comune di Arzignano Giovanni Lovato. E’ stata l’occasione per confrontarci con il presidente Renzo Marcigaglia, il vice presidente Guglielmo Dal Ceredo e il dg Andrea Chiorboli su esigenze e prospettive di un impianto di depurazione che tratta ogni giorno 30.000 metri cubi di reflui industriali provenienti da 130 grandi aziende collegate, per una capacità depurativa pari a 1,6 milioni di abitanti equivalenti. Un’infrastruttura che rappresenta un’eccellenza a livello nazionale ed internazionale per il livello di tecnologie utilizzate, l’efficienza e per la sensibilità verso la tutela dell’ambiente e della salute.
Si tratta di un modello nato con l’impegno del territorio, grazie alla lungimiranza di imprenditori ed enti pubblici, e che merita di essere valorizzato sia a Roma che in Europa attraverso un adeguato sostegno, anche finanziario, a progetti strategici di sviluppo da cui dipende il futuro della concia del nostro territorio, un distretto che vale 2,7 miliardi di euro di export e occupa oltre 11.000 addetti nella filiera che conta 600 aziende. Va evidenziato l’impegno del gestore idrico sul fronte dell’emergenza Pfas, un problema emerso nel 2013 nella Valle dell’Agno con forti ripercussioni nella Valle del Chiampo, ma che riguarda anche molte altre zone d’Italia. Anche in questo caso Acque del Chiampo è un punto di riferimento a livello nazionale, con quasi 40 milioni di euro di interventi per l’emergenza Pfas previsti fino al 2029, e con monitoraggi quotidiani durante tutto l’anno per garantire la qualità della risorsa idrica, oltre ad un’attività costante volta a controllare l’utilizzo dei prodotti chimici nei cicli produttivi a monte, con l’obiettivo di abbattere all’origine l’utilizzo di Pfas e quindi evitarne la presenza nel ciclo depurativo”.
Così il deputato vicentino di Fratelli d’Italia e componente delle commissioni Lavoro e Attività Produttive, Commercio e Turismo alla Camera, Silvio Giovine.