Vita e morte ai tempi di Second life

Niente più di questa brutta storia può rappresentare un omicidio dei nostri i tempi, i “tempi dei social”.  Sono in carcere sull’isola della Giudecca, a Venezia, Angelica Cormaci e Patrizia Armellin. L’accusa è di omicidio volontario.  La vittima sarebbe Paolo Vaj il 57enne compagno di Patrizia Armellin e suo socio in affari.

Tra le tante piattaforme che gli internauti frequentano, fino a poco tempo fa ce ne è una – oggi un po’ in ribasso – che all’epoca andava per la maggiore. Si chiama Second Life, e davvero offre una sorta di seconda vita tutta virtuale, in un mondo altrettanto virtuale, ma con regole fin troppo simili alla realtà.  Nemmeno a dirlo,  c‘è e c’è stata gente che ha confuso la vita reale con quella virtuale, creando degli scompensi e delle contraddizioni non da poco.

Come infatti è accaduto a Vittorio Veneto, meno di un mese fa. Un delitto anomalo da qualsiasi parte lo si guardi, visto che in epoca di femminicidio, vede due donne che, presumibilmente, hanno ucciso un uomo, compagno e convivente di una delle due.

Non si può stabilire quanto Second Life abbia influito su quello che è accaduto, ma certo è che le due donne, Patrizia Armellin, di 52 anni, e Angelica Cormaci, 24 anni, è nel mondo virtuale che si sono conosciute e lì è nato il loro rapporto, ai limiti del patologico come ha detto il gip che indaga sul delitto. Sembra infatti che Angelica vedesse in Patrizia una sorta di “madre surrogata” e che Patrizia stessa alimentasse questo trasporto, se possibile enfatizzandolo ancora di più.

Tutto sembra funzionare tra Patrizia e Angelica fino a che il loro rapporto rimane circoscritto alla Rete. Le due, però, decidono di incontrarsi e frequentarsi anche nella vita reale, tanto il loro rapporto è solido e sempre più coinvolgente. L’occasione arriva quando Patrizia deve sottoporsi a un piccolo intervento chirurgico e ha bisogno di aiuto in casa. Angelica parte e si trasferisce da Patrizia dove però, ovviamente, c’è anche Paolo Voj, 57enne, compagno di Patrizia e anche suo socio in affari in un piccolo bar-ristorante che i due avevano gestito insieme fino a poco prima, quando in seguito alla crisi economica, l’attività era fallita.

A questo punto, l’evoluzione dei fatti è lasciata alla ricostruzione delle due donne in attesa che le forze dell’ordine chiariscano i molti dubbi che ancora ci sono. Tutto comincia da questo affetto morboso madre e figlia e che pare non piaccia a Paolo che si sente escluso. Il triangolo, quindi, non funziona. In più, la precaria situazione economica influisce sull’umore dell’uomo che a quel punto decide di tornare al suo vecchio amore per la bottiglia.     Paolo vuole uscire per andare a bere, e pretende che Patrizia gli consegni le chiavi dell’auto, ben sapendo di non avere la patente che gli è stata ritirata tempo prima per guida in stato di ebrezza.  La donna dunque si oppone. Il risultato è una lite feroce che scappia tra i due.  Paolo accetta di non guidare l’auto, ma pretende di essere accompagnato, anche in questo caso il diniego di Patrizia è perentorio: che vada ad ubriacarsi da solo.

La lite diventa scontro fisico, Paolo allunga le mani sulla compagna che – diranno le due donne – per difendersi lo colpisce con un bastone. Paolo estrae un coltello a serramanico dalla lama di 9 cm, per colpire Patrizia ed è allora che nel parapiglia si getta anche Angelica con l’intenzione di difendere la sua “mamma” virtuale. E il fatto che Angelica sia attaccatissima a Patrizia è dimostrato anche ora, con entrambe in stato di arresto e Angelica che continua a piangere e a chiedere di essere portata dalla sua mamy.

Davanti al Gip, difese dagli avvocati Marina Manfredi e Stefania Giribaldi, le due donne si sono avvalse della facoltà di non rispondere, La loro tesi espressa dai legali è quella della legittima difesa. Intanto, dubbi nascono dall’esame autoptico sul cadavere della vittima secondo cui la morte sarebbe sopraggiunta molto prima di quanto dichiarato dalle due sospettate. Dubbi anche sull’aggressione dopo che il medico legale ha stabilito che la vittima sarebbe stata assassinata con vari colpi di coltello all’addome e soffocata con il cuscino.

RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
Viaggiatrice instancabile, appassionata di fantasy, innamorata della sua Italia.

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