Il provvedimento che si apprestava a varare il Sindaco Gualtieri, seppur rivisto e attenuato rispetto alla prima versione dopo le nostre proteste e di gran parte dei romani, rischiava di impattare enormemente sulla vita di tantissimi cittadini visto che il provvedimento avrebbe coinvolto nelle limitazioni oltre 400.000 automobilisti che sarebbero stati costretti a cambiare la macchina o a non poter circolare più.
Dichiara Federico Rocca consigliere capitolini di Fratelli d’Italia.
Al netto del ripensamento che il Sindaco ha avuto in queste ore dopo un’intensa interlocuzione con la Regione Lazio, decidendo di accendere le telecamere ai varchi solo quando sarà attivo il move-in e lo strumento dei bonus per gli ingressi, sarà il Governo Meloni ad intervenire con un decreto ad hoc per la capitale che miri realmente ad incidere sulla qualità dell’aria. Il provvedimento Gualtieri avrebbe creato solo disagi a migliaia di cittadini senza risolvere il problema, poiché, i dati ci dicono che le principali fonti di inquinamento sono altre. Limitazioni del genere nella totale assenza di un’alternativa di mobilità, visto lo stato disastroso nel quale versa il trasporto pubblico romano, avrebbe scaricato tutto il peso del provvedimento sui cittadini. Per questo noi di Fratelli d’Italia ad ogni livello istituzionale dal Campidoglio al Governo ci siamo attivati per far comprendere il problema e l’inadeguatezza del piano della Giunta Gualtieri che del resto andava ancora una volta a discriminare i cittadini a seconda del portafoglio, se hai i soldi circoli altrimenti ti arrangi. E’ necessario garantire la coesistenza di misure volta ad abbattere le emissioni inquinanti e il diritto alla libera circolazione di tutti i cittadini.
Attendiamo per fine mese il decreto del Governo che prevederà anche una serie di incentivi per migliorare la qualità dell’aria e i mezzi in circolazione, del resto i dati di Roma sono in netto miglioramento e questo ci era già stato confermato dagli uffici tecnici, infatti, sarebbe stato totalmente inutile limitare la circolazione da marzo a novembre perché in quel periodo non sono mai stati superati i limiti previsti dalle norme, piuttosto – conclude Rocca -chiediamoci come sia stato possibile sforare i limiti durante il lockdown quando le macchine non circolavano. Evidentemente le fonti di inquinamento sono altrove.