Alla Camera il docufilm sui crimini dei partigiani comunisti. FdI: “Non è revisionismo, è giustizia e memoria”

Un’opera coraggiosa, che rompe il silenzio su una verità a lungo rimossa: gli eccidi compiuti da formazioni partigiane comuniste contro civili inermi, sacerdoti, ex militari ed oppositori politici”. Così Elisabetta Gardini descrive il film documentario di Antonello Belluco Fratelli contro, che ha questo significativo sottotitolo esplicativo: “Gli eccidi dopo la guerra documentati per mostrare la sofferenza di intere comunità analizzando una guerra fratricida tra italiani”. L’opera è stata presentata su sua iniziativa mercoledì 21 maggio nell’Aula dei Gruppi parlamentari alla Camera dei Deputati. Il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia, dopo aver ringraziato il regista veneto “per averci donato questo prezioso contributo alla verità storica”, conclude: “Non è revisionismo. E’ giustizia. E’ memoria. E’ rispetto per chi ha subito due volte: prima la violenza, poi l’oblio”.

Di fronte ad un pubblico interessato e coinvolto, il regista e sceneggiatore Antonello Belluco – che già in passato aveva realizzato pellicole di grande impatto su temi “scomodi” tra cui Il segreto di Italia (sulla strage partigiana di Codevigo) e Red Land. Rosso Istria, sulla storia di Norma Cossetto – e la produttrice esecutiva Raffaella Lucietto hanno illustrato la loro opera. “Fratelli contro è nato dall’urgenza di raccontare ciò che per troppo tempo è stato censurato o minimizzato. Abbiamo voluto riportare alla luce vicende umane e storiche che meritano attenzione e rispetto”, ha detto Belluco. Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Lucietto (che ha anche collaborato alla sceneggiatura), secondo cui “il nostro impegno è stato raccontare con verità e responsabilità. Abbiamo ricostruito episodi spesso ignorati, affidandoci alle fonti, alle testimonianze e ad un lavoro di ricerca profondo”.

Di rilievo, inoltre, l’intervento in video di Fausto Biloslavo, che ha proposto un inquadramento storico del contesto in cui sono ambientate le vicende raccontate del documentario. Il giornalista e scrittore ha poi posto l’accento sull’importanza di “affrontare il passato senza filtri ideologici e con la volontà di ricomporre una memoria nazionale condivisa”.

A completare il quadro hanno poi preso la parola alcune personalità coinvolte nell’impegno alla ricostruzione e diffusione di pagine di storia (volutamente) dimenticate. Non sono mancati, infine, i commenti di altri deputati presenti. Tra loro la veneta Maddalena Morgante, secondo cui il lavoro di Belluco e Lucietto “è ricerca storica, è opera di verità e coraggio che restituisce memoria e dignità ad una pagina tragica e troppo a lungo volutamente nascosta” della storia d’Italia. “E’ nostro dovere – conclude – raccontarla e tramandarla alle future generazioni”.

Secondo Alessandro Amorese, infine, il film documentario di Belluco e Lucietto “consente di squarciare il velo di silenzio caduto su alcune stragi compiute dai partigiani comunisti prima e dopo il 25 aprile 1945. E per questo rappresenta “un passo verso la pacificazione nazionale, cui si può arrivare facendo conoscere anche quelle pagine oscure e quelle aberrazioni della Resistenza di cui parlò Giorgio Napolitano nel suo primo discorso da presidente della Repubblica nel 2006. Dopo aver ringraziato Gardini per aver organizzato la proiezione alla Camera, il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura ha concluso: “Auspichiamo che Fratelli contro non resti un unicum, ma solleciti altri autori e registi ad occuparsi di quelle vicende dimenticate, per restituire verità e giustizia”.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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