L’occupazione aumenta, la disoccupazione cala. A confermare l’ottimo operato del governo Meloni, gli ultimi dati dell’Inps, che registrano una crescita esponenziale per il 2024. Infatti, stando a quanto riportato dall’Osservatorio Inps sul precariato, nei primi due mesi del 2024 sono stati attivati 1.243.368 contratti di lavoro a fronte di 974.399 cessazioni di contratto con un saldo positivo di 268.969 posti.
Un trend positivo che smentisce le storie raccontate dalla sinistra, e conferma i risultati del lavoro della maggioranza.
L’Italia dal punto di vista economico infatti, gode di un ottimale stato di salute, il Pil italiano ancora in rialzo, sul piano del mercato globale, che ha visto un rallentamento generale, l’Italia è riuscita a stare al passo, mantenendo la sua posizione di primato, seconda soltanto agli Stati Uniti.
Le buone condizioni della nostra economia interna, hanno favorito la riduzione della quota di popolazione a rischio povertà e la crescita dell’occupazione.
Redditi e consumi in crescita nel 2024
I segnali per l’Italia continuano ad essere positivi, i redditi e consumi in crescita nel 2024 vengono confermati dai numeri, inopinabili.
Anche secondo il rapporto annuale Confcommercio-Censis su fiducia e consumi delle famiglie, “nel 2024 prevediamo, sempre in termini reali, una crescita del reddito disponibile dell’1,4% e dei consumi attorno allo 0,9%: e ciò testimonia la nostra visione complessivamente positiva della salute della nostra economia”. Anche in questo caso, si percepisce nettamente l’apporto positivo delle politiche fiscali volute e attuate dal Governo Meloni.
I provvedimenti del Governo Meloni per contrastare la povertà funzionano
Grazie all’ultima manovra finanziaria, varata a fine 2023, sono state messe in atto diverse misure per incrementare il lavoro, tra le principali, il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef ad un’unica aliquota.
Misure che hanno apportato beneficio a circa 14 milioni di italiani con redditi medio-bassi.
Nella scorsa legge di Bilancio, infatti, fu previsto un taglio del cuneo fiscale e contributivo del 7% per i redditi fino ai 25 mila euro e del 6% per i redditi fino ai 35 mila euro per il secondo anno consecutivo. E riconfermato è stato anche l’accorpamento delle aliquote Irpef, dopo che erano già passate da 5 a 4 nel 2022.
L’obiettivo è quello di allargare la misura anche al ceto medio, nell’ottica di una riforma fiscale che già precedentemente, ha dato risultati evidenti.
L’intento, dichiarato dalla stessa Giorgia Meloni, è quello di proseguire la strada verso il cosiddetto “fisco amico”, in modo tale da dare un nuovo respiro ai cittadini, continuando però la lotta all’evasione.
Provvedimenti che hanno portato grandi risultati, dall’aumento dell’occupazione, alla crescita dei salari, ma anche all’aumento del potere d’acquisto.
Anche il Decreto Lavoro, approvato dal Governo Meloni il 1 Maggio, nella giornata dedicata ai lavoratori, ha conquistato la soddisfazione dei cittadini italiani, che per il 62.1%, stando a quanto attestano i dati, sarebbero sulla stessa linea della Meloni.
Nel sondaggio di domenica 7 maggio 2023, realizzato per Affaritaliani.it da Roberto Baldassari, direttore generale di Lab21.01, la domanda posta è stata: “Parlando ora del decreto lavoro, lei condivide la linea di Giorgia Meloni e del governo o del Partito Democratico e Landini?”
Ebbene, la maggioranza netta degli italiani risponde di condividere la linea del Governo, ovvero il 62.1%; mentre la percentuale di chi condivide la linea del PD e della CGIL è del 37.9%.
Segnali forti che confermano la fiducia del popolo italiano nei confronti del Governo Meloni, che ha ridato all’Italia una nuova visione, restituendo dignità ai cittadini e offrendo nuove possibilità.