Dal territorio. Umbria: la leggenda degli Innamorati delle Marmore

L’Umbria, regione che, geograficamente parlando, rappresenta il cuore dell’Italia, ha diverse tradizioni legate agli innamorati. Tra esse senz’altro la più conosciuta è quella di San Valentino, che si traduce in una ricorrenza, quella del 14 febbraio, che vede le coppie di tutto il mondo festeggiare il loro amore e scambiarsi doni. La festa è legata alla figura di Valentino da Terni (176 – 273 d.C.), vescovo e martire nato nella cittadina umbra che, mantenendo la sua fede, fu vittima delle persecuzioni contro i cristiani.

C’è inoltre in Umbria, sempre legata all’amore, una leggenda che ha come scenario la meravigliosa Cascata delle Marmore (situata non lontano da Terni). Qui infatti, ammiratissimo da turisti e visitatori, c’è un sito di interesse molto particolare: è il cosiddetto Balcone degli innamorati, una sorta di “terrazzino panoramico incastonato nella roccia di travertino a pochi centimetri dalla cascata, precisamente – spiega il sito fontecesia.it – in prossimità del primo salto”. Affacciandosi, è possibile godere di una splendida vista. Il luogo, e anche la stessa Cascata delle Marmore, fanno riferimento alla storia di Nera e Velino.

La Cascata delle Marmore –  prosegue fontecesia.it – si trova all’interno del Parco Regionale Fluviale del Nera ed è formata dal fiume Velino, che si getta nel fiume Nera scendendo dal Lago di Piediluco”. Sono dunque i due fiumi i protagonisti della storia. 

Secondo la leggenda, una bellissima Ninfa di nome Nera, figlia del dio Appennino, un giorno incontrò un giovane Pastore, Velino. La scintilla scoccò immediatamente ma l’amore tra i due, impossibile, incontrò la decisa opposizione della dea Giunone, che si infuriò anche perché non riteneva consono (e dunque l’aveva proibito) ogni rapporto tra uomini e creature divine (tra cui le ninfe). Per la rabbia, Giunone punì Nera e la trasformò in un fiume. Non trovando più la sua amata, Velino, in preda alla disperazione, interrogò una sibilla sulla sua sorte. Il giovane pastore, appreso l’accaduto, si gettò nel vuoto dalla rupe delle Marmore (il luogo in cui aveva incontrato Nera per la prima volta): per evitargli la morte, Giove, mosso a pietà per quel giovane innamorato, durante il volo lo trasformò in acqua. Un getto – il primo salto della Cascata delle Marmore – che nella sua nuova forma consentì a Velino di congiungersi per sempre a Nera, divenuta fiume che scorre proprio nei pressi della rupe.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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