“D’Annunzio era un estetista”
Ebbene si. Non eravate al corrente? Il famoso movimento esteta studiato in letteratura probabilmente si occupava della formazione per la rimozione dei peli! Almeno secondo qualche studente ai recenti esami di maturità.
Fortunatamente nella nuova rubrica sul “Bello” che inauguriamo oggi non si tratta di questo.
Cosa è quindi la bellezza? Cos’ è il “bello”?
Tranquilli non si parla neanche in questo caso di pastiglie e beveroni per perdere i chili in più a cui si pensa come rimedio mentre si sta perdendo la dignità davanti ad un buffet. E no, non si parla neanche di maschere miracolose che fanno ringiovanire.
Si parla di qualcosa di più complesso, ma niente di impossibile da comprendere.
Da sempre artisti e letterati ricercano un ideale a cui far riferimento, studiano e si dedicano affinché si raggiunga il culmine dell’espressione del proprio pensiero.
Il contesto socio-economico, culturale e storico ha fatto sì che l’idea di “bello” subisse un’ evoluzione o secondo alcuni un degrado.
Se D’Annunzio non si occupava della rimozione dei peli, di che si occupava?
Beh, essendo l’esteta un realizzatore di arte, ogni singola azione doveva distinguersi in modo tale da non esser legata a niente e a nessuno. Unicità.
La vita di D’Annunzio fu caratterizzata da una intensa attività mondana, da un profondo interesse verso diverse esperienze e da un’accesa avversione nei confronti della società borghese; una vita all’insegna del lusso, tra oggetti d’arte, stoffe preziose, animali di razza per non parlare degli innumerevoli struggimenti per amore. Al giorno d’oggi verrebbe denominato come un Don Giovanni!
D’Annunzio si creò una vera e propria maschera dell’esteta, ovvero dell’individuo superiore, dotato di sensibilità fuori dal comune, che accetta come regola di vita solo il bello.
Visse nella sontuosa villa di Gardone, che trasformò in un mausoleo eretto a se stesso ancora vivente, il “Vittoriale degli Italiani” dove visse ossessionato dalla decadenza fisica, pubblicando alcune opere di memoria, e vi morì nel 1938.