Era il settembre del 2017, e a palazzo Chigi era insediato l’ennesimo governo non determinato dagli italiani, quello Gentiloni. Seguiva il governo Renzi, che pure in promesse di tutti i tipi si era profuso abbondantemente. Quel settembre lì, invece, a parlare era la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli: “Sul fronte dell’edilizia scolastica negli ultimi anni c’è stata una vera svolta”, raccontava con una perfetta faccia di bronzo sotto la capigliatura rosso vermiglione che le conferisce un’immagine un po’ inquietante. “Il governo Renzi e quello Gentiloni hanno dato un segnale importantissimo mettendo in campo e portando avanti un piano di investimenti serio e strutturale, attivando per la prima volta, dopo quasi venti anni di attesa, l’Anagrafe e l’Osservatorio sull’edilizia scolastica, agendo non solo sul piano della sicurezza, ma finanziando anche la creazione di ambienti di studio innovativi che favoriscano l’apprendimento”, conclude poi, con una vera apoteosi di chiacchiere senza vere basi.
L’emergenza edilizia scolastica va avanti ormai decenni, e a parte mettere qualche “toppa” qui e lì, di strutturale non è stato fatto niente, ma proprio niente se no come dicevamo, una montagna di promesse e chiacchiere. E basta fare una piccola ricerca sulla Rete per rendersi conto di quanto poco ci sia dietro le parole di certi politicanti. Volendo rimanere solo nell’ultima decade, e senza avere minimamente la pretesa di raccontarvi tutta la miriade di casi che si sono verificati, cominciamo da Torino, città da sempre considerata curata e bene amministrata. E’ il 22 novembre del 2008 quando un giovanissimo studente del liceo scientifico Darwin a Rivoli, comune della prima cintura torinese, muore per il crollo del soffitto dell’aula. Lui si chiamava Vito Scafidi, aveva 17 anni, e frequentava la quarta G. Ci sono anche feriti e contusi nello stesso incidente, 3 sono gravi, uno di essi in modo particolare. Si chiama Andrea, è nel crollo ha riportato la frattura e la lussazione della terza vertebra lombare. Resterà paralizzato, per sempre su una sedia a rotelle. Non si arrenderà però, diventerà atleta paraolimpico nella scherma e vincerà anche un argento al mondiale di Catania nel fioretto a squadre. Per non aver rispettato però il numero degli esami universitari da dare, così preso dallo sport e dal voler far fare bella figura all’Italia, lo Stato gli revocherà anche la borsa di studio… fatti che fanno rabbia anche ad essere solo raccontanti.
Andiamo avanti. E’ il 2009 quando nel Trevigiano, nella stessa mattinata, crollano ben 2 soffitti in due scuole diverse. Sospese le lezioni a Castello di Godego e a Pianzano di Godega di Sant’Urbano. Cedimenti nei controsoffitti di entrambi gli edifici scolastici. L’episodio più grave a Godego, il parziale crollo si è registrato alle scuole elementari «Giuseppina Bianco». Per terra, sono finiti calcinacci, mattoni e pezzi di intonaco, per fortuna in quel momento nessuno studente era lì sotto. Nel novembre 2010 è la volta del liceo classico-pedagogico Forteguerri, di Pistoia, dove gli studenti al rientro il classe dopo il week-end hanno trovato l’intonaco del soffitto della loro classe caduto a terra. Nel 2012, a febbraio, cade una plafoniera all’istituto d’arte di Massa (Massa Carrara), colpisce due studentesse, una resta ferita. Ad aprile dello stesso anno crollo alla scuola elementare De Amicis di Massafra (Taranto). Scioperi, manifestazioni, solite chiacchiere, e qualche lavoro giusto per far rientrare i ragazzi a scuola. Ma poi non cambia nulla, si continua così, non c’è stagione scolastica senza incidenti e, nel 2014, ecco un altro morto. Lui si chiama Andrea De Gabriele, studente del liceo scientifico Cosimo De Giorgi di Lecce. Mentre i ragazzi rientrano in classe dopo la ricreazione, Andrea sale su una grata per recuperare un giubbotto ma la grata non tiene e Andrea precipita nel vuoto per molti metri. Ha 17 anni, e muore quel giorno stesso. Sempre lo stesso anno, a Palermo, crolla l’intonaco del soffitto di una scuola elementare, e rimangono feriti tre bambini di quarta elementare, per fortuna non in modo grave.
Negli anni seguenti, nulla cambia. Il bollettino dei crolli nelle scuole continua, spesso si registrano feriti, anche gravi. L’ultimo in ordine di tempo è di ieri, quando due bambine sono state colpite alla testa da alcuni calcinacci caduti dal soffitto di una scuola materna di Verceia (Sondrio). Le due piccole hanno rispettivamente 4e 2 anni. A staccarsi sarebbe stata una superficie pari a circa due metri quadrati. L’aula è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Sondrio. Probabilmente, nei prossimi giorni, si potrebbe arrivare al sequestro dell’intero immobile. E poi?
Se tanto mi da tanto, non accadrà nulla. E purtroppo tra un po’ ne parleremo ancora.