Elly si risveglia dal letargo estivo e torna a sparare fake news, ma viene smentita dai fatti

L’estate militante di Elly Schlein è iniziata un po’ tardi, a fine agosto. Mentre al Presidente del Consiglio hanno spulciato qualsiasi aspetto delle sue vacanze, quasi come se il primo ministro fosse una persona priva del diritto di andare in vacanza nella sua privacy, la segretaria del Pd è scomparsa dai radar e dai giornali per settimane, tuttavia senza che qualcuno gliene chiedesse insistentemente conto. “Cercavo solo un posto dove avere un minimo di privacy – ha spiegato Meloni, durante la sua intervista a 4 di Sera in merito alle sue vacanze –. La prossima volta chiederò consigli a Elly Schlein, che è stata molto più brava di me – ha ironizzato –: è sparita tre settimane e nessuno sa dove sia stata. Di me si sapeva anche a che ora prendevo il caffè”.

Colossale fake news sull’assegno unico

Finite le ferie, la segretaria del Pd si è fatta viva sui social, sui giornali, in televisione, e ha riattivato la modalità “fake news” che aveva messo in stand-by durante agosto. L’aveva fatto lei, ma non certo il mondo progressista, che invece ha continuato a lanciare bufale sul governo a destra e a manca. La più colossale è quella inventata da Repubblica sull’assegno unico, misura che l’esecutivo guidato da Fratelli d’Italia ha sempre difeso, aumentando in primis l’importo con circa 3 miliardi di euro in più stanziati per le oltre 6 milioni di famiglie beneficiarie. Difesa che si allarga anche verso l’Europa: l’Unione ha infatti diffidato l’Italia, chiedendole di allargare il sussidio anche agli immigrati che non hanno figli in Italia, che la misura non copre. Misura, tra le altre cose, stanziata per la prima volta dal Governo Draghi, del quale il Pd ha fatto ampiamente parte e che l’allora segretario Zingaretti ha appoggiato: l’ipocrisia dem sta proprio nel fatto di schierarsi dalla parte dell’Europa, chiedendo al Governo di allargare la platea dei beneficiari a chi ha figli altrove (cosa che ammazzerebbe la misura stessa e favorirebbe la natalità, sì, ma quella degli altri Paesi con i soldi nostri). Chiedono al nuovo governo, insomma, una modifica su una misura votata anche da loro.

Il disco rotto sulla precarietà

Sono ancora tante le bufale lanciate dalla Schlein che, evidentemente a corto di slogan, continua a utilizzare anche quelli ormai fuori luogo. Uno su tutti, quello sulla precarietà degli occupati: “Bene l’aumento del lavoro – dice – ma non deve essere precario”. Ma Elly ignora che i contratti a termine sono diminuiti nell’ultimo anno di quasi 200mila unità. A questo, deve aggiungersi il record di occupazione in Italia e il livello di disoccupazione più basso da marzo 2008, prima ancora della crisi dell’Euro e del fallimento della Lehman Brothers negli Stati Uniti. Gli occupati oggi nella nostra Nazione sono circa 24 milioni, mai così tanti da quando, usando le parole della premier, “Garibaldi ha unificato l’Italia”. La disoccupazione invece è calata al 6,5%. E se l’Italia può finalmente godersi i buoni risultati in campo economico, la sinistra ricorre alle fake news, mentre la Cgil invoca “l’autunno caldo” delle proteste contro il Governo. Ma chi sta veramente dalla parte dei lavoratori?

Altre storie fantasiose

Poi c’è la questione delle pensioni: “Anche se dice di no, sappiamo che l’esecutivo vuole intervenire sugli assegni e fare cassa sugli anziani”. Capito, no? Non fidatevi di atti e comunicazioni ufficiali, state a sentire la Schlein. Non importa che il Governo Meloni ha alzato le pensioni minime, prevedendo una rivalutazione del 120%. Non importa se risulta essere del 100% l’indicizzazione rispetto all’inflazione di quelle con un valore pari fino a quattro volte la minima, e poi via via a scaglioni per gli importi a salire. Altre balle riguardano la sanità e i presunti tagli dell’esecutivo, cavallo di battaglia della sinistra che ha tagliato circa 40 miliardi di euro dal Fondo sanitario e a cui proprio non va giù che con il Governo Meloni sia stata stanziata la spesa più elevata sulla salute, con altri due miliardi che saranno aggiunti nel 2025. Si sono rivelate fallaci anche le fake news sull’eliminazione del taglio del cuneo fiscale, che sarà rifinanziato in questo legge di Bilancio (si lavora, anzi, per allargarlo anche alla fascia media). Alla sinistra, insomma, non resta che inventare, ma deve iniziare a fare i conti con la realtà e con le smentite che i fatti le riservano.

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