È un weekend da bollino rosso questo in corso, con milioni di italiani che stanno tornando dal periodo più gettonato per le meritate vacanze (le settimane centrali di agosto), ma qualcuno, amante delle ferie settembrine, sta iniziando a spostarsi proprio in questi giorni. Insomma, i grandi luoghi di villeggiatura si stanno svuotando, le autostrade si affollano e i temerari che non programmano la cosiddetta “partenza intelligente” potrebbero ritrovarsi facilmente in situazioni non proprio agevoli. In tutto questo contesto di grandi ritorni e di grandi città che si riempiono nuovamente, i consumatori italiani possono trovare una situazione molto favorevole per quanto riguarda i prezzi dei carburanti.
L’Italia attutisce i colpi
Grandi giornali e siti d’informazione ne parlano raramente, dedicano tempo alla questione relativa ai carburanti soltanto quando, com’è già successo un paio di volte in questi primi due anni di Governo Meloni, si registra una improvvisa impennata che, in ogni caso, non è mai andata oltre la soglia di €1,9/2,0 per litro di benzina, affievolendosi nel giro di pochi giorni. È successo, ad esempio, proprio nel periodo estivo dello scorso anno, quando le contingenze internazionali si facevano ancora sentire sulla nostra economia, che all’epoca aveva appena iniziato ad attutire i colpi delle dinamiche globali dopo anni di incertezze dei governi precedenti. Ma forse è proprio da allora che i prezzi dei carburanti si sono stabilizzati su prezzi mediamente bassi, malgrado gli scenari globali non siano dei migliori. Anzi, si sono inasprite con lo scoppio del conflitto nella Striscia di Gaza. E così facendo, l’Italia ha dimostrato che, con un governo forte e credibile a livello internazionale, può affrontare anche le grandi difficoltà dei nostri tempi a testa alta.
La disinformazione dei detrattori
Lo si vada a dire a chi ha tentato, in tutti i modi, di creare una narrativa del tutto contraria alla realtà, nella speranza di cogliere le ultime opportunità prima che le evidenze fossero plateali: detrattori e oppositori del Governo Meloni hanno tentato fino all’ultimo di ingigantire ogni situazione disagevole e ogni segnale di pericolo con mero fine politico. Inutile sottolinearlo: invano. Il tentativo più spudorato fu quello di Giuseppe Conte che, prima ancora della batosta alle europee, cercava di inventarsi un ruolo di leader del centrosinistra scalzando la concorrenza di Elly Schlein. E per farlo, ricorreva anche a mezzucci da quattro soldi che puntavano, appunto, sulla disinformazione: con un post su X di agosto scorso, l’avvocato di Volturara Appula pubblicò un post/lamentela contro Giorgia Meloni per il caro benzina, pubblicando la foto dei prezzari delle stazioni di servizio che toccavano punte persino di €2,4 per litro. Ma la figuraccia era dietro l’angolo, perché gli utenti di X si accorsero che c’era qualcosa che non andava: la foto risaliva, infatti, al marzo del 2022, quando persino membri del suo partito facevano parte dell’esecutivo di turno (il Governo Draghi). X provvide, dopo la segnalazione di numerosi utenti, a inserire una dicitura pubblica sotto l’immagine: “Nessuno dei prezzi pubblicati nel post trova riscontro nei prezzi medi indicati dal Ministero di competenza”. Che era un po’ come dire: attenzione, fake news, non cascateci.
Sterilizzare, a tutela dei consumatori
Forse proprio da allora, da quel caldo agosto di anno fa in cui Conte fu sbugiardato dagli utenti di X, i prezzi si sono mantenuti stabili intorno alla soglia di €1,8 per litro di benzina. Il che rientra fermamente nel primo obiettivo di questo esecutivo in fatto di carburanti: il fine era quello di “sterilizzare” i prezzi (anche su questo, si aprì una lunga diatriba), ossia eliminare dal costo totale dei carburanti quei guadagni aggiuntivi, quel plusvalore che allo Stato deriverebbe, tramite l’Iva, da un aumento del prezzo. E così, seguendo tale strategia accompagnata dal plauso di molti economisti, il prezzo dei carburanti è stabile intorno alla soglia/obiettivo: secondo l’Osservatorio carburanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, infatti, nella settimana di Ferragosto, dal 12 al 18 del corrente mese, si è addirittura registrata una flessione per benzina e diesel, rispettivamente a €1,82 e €1,69 per litro. Il Gpl è intorno ai €0,72 per litro, mentre il metano a €1,30 per litro. Insomma, anche questa estate i viaggiatori potranno contare su prezzi calmierati e garantiti da un governo che, ormai, sa proteggere le esigenze dei consumatori.