In libreria le “Rivoluzionarie” di Emanuele Ricucci

Lo annuncia l’autore con un sentito post sui social: sarà in tutte le librerie dal 2 aprile il nuovo lavoro di Emanuele Ricucci. Si tratta di un libro che lo scrittore, questa volta, ha dedicato alle donne. Anzi, come indica il titolo, alle Rivoluzionarie. Come spiegato nella scheda editoriale, quello in uscita per la casa editrice Archeoares è “un saggio narrato, ardente e controcorrente, che dà voce a donne straordinarie che hanno reso grande l’Italia tra primato ed eccellenza”. Nelle sue pagine, infatti, vengono raccontate le storie di sette figure femminili che, pur calate nel loro tempo, sono state anche già prepotentemente anticipatrici del futuro. 

Quello che Ricucci chiama affettuosamente il suo ennesimo “figlio di carta”, è un libro che rappresenta una “danza tra saggio e narrativa”. Questa particolare caratterizzazione la spiega bene, nella prefazione, la collega giornalista di Libero Lucia Esposito: “Non è un saggio, perché il ritmo della narrazione è più simile a quello di un romanzo; non è un romanzo perché le pagine sono fedeli alla realtà senza nessuna concessione alla fantasia”. Quelle di Ricucci, insomma, sono “pagine che scavano nella storia per rendere il giusto tributo a figure femminili il cui successo è frutto di talento e determinazione”. Un successo che però non è stato loro completamente riconosciuto, perché sono state “troppo spesso coperte dall’estremismo di una vulgata ideologica” che le ha volutamente messe da parte. Ecco dunque perché l’autore le ha volute raccontare tracciando i loro ritratti, che sono “storie di identità integre e lucenti”, in grado di “elevare la memoria storica del nostro Paese e riscoprire esempi capaci di fecondare il futuro”.

Le pagine di Rivoluzionarie sono quindi un viaggio attraverso dieci secoli che, tra racconto e riflessione, va oltre le biografie in direzione di idee come la parità autentica e la libertà, lontano dalle trappole ideologiche del presente e da affermazioni esclusivamente e inutilmente rivendicative, vuote di reale contenuto. Tra le figure che emergono, poco note ai più eppure fondamentali per la storia d’Italia al femminile e non solo, ci sono, tra le altre, Anna Maria Luisa de Medici, Marzia degli Ubaldini, Matilde Serao, Properzia de Rossi. Donne le cui vite sono state “rilette con cura narrativa per un omaggio non fine a sé stesso ma che vuole creare dibattito e che attraversa temi complessi” che vanno “dall’arte a Dio e al sacro passando per l’attualità, nella volontà di costruire una leva di riflessione” in particolare “sul mondo femminile, nel tentativo di cogliere e diffondere l’eredità di queste donne sovrane di sé stesse”. 

Ecco perché Rivoluzionarie non è “un classico elenco di figure femminili che in qualche modo hanno cambiato la storia – scrive Ricucci – ma un testo politico e insieme meditativo. Un viaggio antropologico, poetico, per una battaglia non strillata ma che proverà a contaminare con la forza di un’idea”.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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