La sinistra vuole l’aborto tra i diritti fondamentali: follia al Parlamento europeo

Fratelli d'Italia si schiera per il diritto alla vita e vota contro la proposta di inserire l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE.

Dopo la Francia, l’ideologia woke invade l’Europa intera. Lo fa in modo inesorabile, rispondendo, attraverso i suoi tanti seguaci, al “richiamo alle coscienze” del Vaticano, che pochi giorni fa aveva riportato l’ordine mettendo nero su bianco tutto il marcio che si cela dietro il pensiero più progressista: non certo un vero “progresso”, ma una accozzaglia di idee, di ideologie, di pratiche che appiattiscono la personalità umana, la rendono serva del profitto e di un piacere quasi puramente edonistico, andando così ad affossare quel fondamentale principio della dignità umana che per secoli ha rappresentato l’obiettivo di una lunga lotta morale, sociale e giuridica. Il “Dignitas infinita” rilasciato dal Dicastero per la Dottrina delle fede poteva designarsi realmente come il mezzo attraverso il quale invertire quella rotta verso una sicura deriva verso cui l’Occidente tutto, nessuno escluso, si sta inevitabilmente dirigendo. Ma non è stato così.

Il fanatismo woke della sinistra in Europa

Lo scritto della Chiesa e l’appello di papa Francesco sono state parole al vento, tant’è che ieri il Parlamento europeo ha scelto di affondare nel fanatismo woke, votando a favore delle pratiche abortistiche. La richiesta è “semplice”: inserire l’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, sollecitare quei Paesi con normative anti-abortistiche a riformarle e a eliminarle, limitare i finanziamenti alle associazioni pro-vita e attaccare quegli Stati membri che riconoscono il diritto all’aborto ma limitato dall’obiezione di coscienza dei medici, considerato un ostacolo alla piena esplicazione della libertà al trattamento sanitario del singolo. Si legga, in questo, un duro affronto a Paesi come Malta, Ungheria, Romania che non concedono l’aborto, e a Paesi come l’Italia, che ammette l’obiezione di coscienza, rea di provocare, secondo i benpensanti, “erosioni” alla fruizione del diritto all’aborto.

Mero calcolo politico?

Il voto del Parlamento è stato chiaro: 336 voti favorevoli, 163 voti contrari, 39 astenuti. Favorevoli tutti i partiti di sinistra, contrari solo i gruppi Id ed Ecr, del quale fa parte Fratelli d’Italia. Spaccato invece il Ppe: metà a favore, metà contro, con i partiti nordici tendenzialmente più aperti sul tema. Un tema molto delicato, sul quale la sinistra non esita a fare giochetti: pare, infatti, che più di un reale interesse “civile” nell’attuazione della normativa, l’intento della proposta sia stato quello di dividere la cosiddetta “maggioranza Ursula” che appoggia il presidente della Commissione von der Leyen. Un mero calcolo politico, insomma. L’obiettivo è anche quello di inserire dei percorsi di formazione sessuale e altre misure affinché siano consegnati, alle categorie più deboli, mezzi di contraccezione gratuiti: in pratica, anziché provvedere ad aiutare quelle donne che per ragioni economiche sono costrette ad abortire, la sinistra ha aperto le porte dell’Europa al fanatismo woke.

Fratelli d’Italia attacca: “Approccio ideologico contro il diritto alla vita”

Secondo gli eurodeputati Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr, Carlo Fidanza, capodelegrazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles, e Vincenzo Sofo, componente della commissione Libe, il voto del Parlamento “è un indicatore inquietante di quale progetto sociale abbiano in mente le sinistre per il futuro dell’Europa. Come Fratelli d’Italia abbiamo sostenuto la mozione presentata dall’Ecr, che l’aula ha bocciato, che respinge la proposta di modificare la Carta dei diritti fondamentali in modi che potrebbero limitare o violare i diritti umani, e che esprime preoccupazione perché tali discussioni vanno oltre le competenze europee. Questa risoluzione infatti ha un approccio ideologico e pericoloso, non solo contro il diritto alla vita, ma anche contro i Trattati europei, che attribuiscono questi temi alla competenza esclusiva di ogni Stato membro. Spetta infatti ai cittadini di ogni Nazione, scegliendo con il voto i propri Governi e parlamenti, esprimersi sui temi etici. Noi saremo sempre i garanti di questo principio”. Va detto, però, che la decisione del Parlamento europeo non sarà giuridicamente vincolante: in matria sanitaria, gli Stati membri detengono competenza esclusiva e occorrerà l’unanimità dei 27 Stati membri. Ma, in ogni mondo, si tratta di una decisione dal forte significato politico: abbandonarsi alle teorie woke è la strategia di governo della sinistra per i prossimi anni.

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