Le fake news di Elly investono anche il Pnrr. FdI: “Polemiche sterili e infondate”

Anche sul Pnrr non sono mancate le fake news del PD. Ai danni del governo, ovviamente, ormai sempre più vittima di una pressante disinformazione. E soprattutto ai danni dei cittadini, che dovranno basare la propria scelta il prossimo 8 e 9 giugno, su programmi elettorali pasticciati e propaganda di bufale da parte della sinistra. La furia disinformativa non ha risparmiato neppure il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sul quale in realtà il lavoro è stato ineccepibile: dalla sua revisione, che ha permesso di salvare tantissime risorse che invece rischiavano di andare perse, ai primati italiani sulla ricezione delle rate e sul livello di completamento degli obiettivi. “In questi mesi abbiamo raggiunto traguardi decisivi, di cui siamo particolarmente orgogliosi” ha dichiarato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni guidando la prima riunione della Cabina di Regia del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “È entrato in vigore il nuovo Pnrr, comprensivo della settima missione RePowerEu; abbiamo ricevuto il pagamento sia della terza rata da 18,5 miliardi che della quarta rata da 16,5 miliardi di euro (l’Italia ha ad oggi ricevuto 102,5 miliardi di euro, rispetto ai 194,4 stanziati dall’Unione europea). E siamo in dirittura d’arrivo per il raggiungimento dei 52 obiettivi della quinta rata, pari a 10,6 miliardi di euro”. Tutti obiettivi raggiunti da un governo che ha saputo ottenere la fiducia, grazie alla sua serietà, dei vertici europei.

Accuse infondate

Ma la fake news è dietro l’angolo. “Sono molto gravi i tagli che il governo Meloni sta facendo ai comuni, 250 milioni. Soprattutto, è grave la scelta del tutto insensata di tagliare maggiormente quei comuni che stanno più spendendo risorse per il Pnrr. Questi tagli sono gravi in una situazione in cui i comuni erano già affaticati dagli anni precedenti, dalla pandemia, dalla crisi energetica. Ecco, siamo estremamente preoccupati e ci stringiamo ai sindaci che stanno denunciando questi pericolosi tagli per lo sviluppo e il futuro delle proprie comunità”. È questa una piccola parte dell’intervento della segretaria dem Elly Schlein a Siena, durante in comizio in cui, dopo aver parlato di presunti tagli ai danni dei Comuni italiani, l’italo-svizzera ha definito Giorgia Meloni “la regina dell’austerità”. Accusa alquanto singolare, dal momento che il partito che ha direttamente applicato l’austerity imposto con le cattive dall’Europa in Italia, è stato proprio il PD. La risposta alla segretaria dem, però, non è mancata: secondo Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, “Elly Schlein lancia allarmismi infondati e dice falsità e inesattezze. L’articolo 1 comma 533 della legge di bilancio prevede un taglio ai comuni di 200 milioni di euro, che però esclude le spese rientranti nell’ambito dei diritti sociali, delle politiche sociali e delle famiglie. Le polemiche di queste ore sono soltanto sterili e demagogiche, non ci sono tagli al funzionamento dei servizi sociali dei Comuni. Non lo diciamo noi ma la legge, chi dice il contrario dice menzogne a soli fini elettorali”. Secondo Malan, infatti, “il nostro governo ha solo corretto gli errori fatti dal precedente governo”: ad esempio, sulla questione degli asili nido, “i bandi fatti nel 2021 hanno finanziato con 3,5 miliardi circa 2.600 interventi che però hanno generato un numero di posti nuovi, secondo i criteri della Commissione Ue, pari a circa la metà”. Inoltre, “con il dl Caivano abbiamo stanziato 500 milioni di euro aggiuntivi e nel mese di maggio abbiamo lanciato un nuovo bando di 735 milioni di euro. Insomma, come al solito dal Pd allarmismi infondati e del tutto strumentali, frutto di una campagna elettorale nella quale Elly Schlein conferma di non avere argomenti”.

Superare l’austerity

La strana accusa di Elly può essere semplicemente smontata sfogliando il programma elettorale di Fratelli d’Italia per le prossime europee. “Riteniamo essenziale – si legge – continuare a lavorare per un uso più rapido ed efficiente delle risorse europee, a partire dai fondi del PNRR e da quelli della politica di Coesione, che permettono le riforme e gli investimenti necessari a sostenere le famiglie e le imprese italiane e a rendere più moderno il nostro sistema produttivo. In particolare vogliamo tenere alta l’attenzione nei confronti delle aree economicamente più svantaggiate e delle Regioni del Sud”. Tra gli obiettivi, “migliorare il Patto di Stabilità e Crescita”, “favorire la spesa per investimenti che produce crescita economica”, “proseguire con il raggiungimento degli obiettivi del PNRR secondo il calendario previsto”, “lavorare ad una riforma della Politica di Coesione per il periodo successivo al 2027”. In due parole, “superare l’austerity”. Quell’austerity tanto cara alla sinistra per troppi anni, che ha ridotto la capacità finanziaria della nostra Nazione, e sulla quale ora alla sinistra piace fare campagna elettorale. Verrebbe da dire: dopo il danno, la beffa.

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