Migranti, Musk avverte: “Un pericolo per la democrazia”. E mezza Europa fa marcia indietro

Con poche semplici righe pubblicate su X, il patron di Tesla Elon Musk ha smantellato la strategia di una sinistra che lì in America, come qui in Italia, vorrebbe sfruttare i flussi migratori per allargare il proprio bacino elettorale. L’inizio del suo post sembra catastrofico, ma non è così distante dalla realtà: “Pochissimi americani – ha scritto – si sono resi conto che, se Trump non verrà eletto, questa sarà l’ultima elezione. Lungi dall’essere una minaccia per la democrazia, lui è l’unico modo per salvarla!”.

Un sistema clientelare

Andiamo per gradi. L’immigrazione è un fenomeno che sta colpendo pesantemente l’Occidente, sia in Europa che in America. Il nostro continente si ritrova invaso dai flussi che provengono da sud, dall’Africa e dai Paesi mediorientali, con i Paesi di primo approdo, come l’Italia, che troppo spesso sono stati lasciati soli. L’America invece subisce i flussi che provengono dal Messico, ma anche da tanti altri Paesi dell’America centrale e dell’America latina, con molti immigrati che oltrepassano il confine in modo illegale sfruttando il deserto che divide i due Paesi. Molti immigranti provengono anche dall’Asia, dalla Cina, dalle Filippine, sfruttando comunque il passaggio per il Messico.

Lì in America, come qui in Europa, i contenuti della sinistra che ha governato in questi anni sono gli stessi: favorire l’ingresso anche a chi non ne ha diritto. Dietro l’alibi delle ragioni umanitarie, però, si nasconde un pericolo non da poco secondo Musk: “Se anche solo 1 clandestino su 20 diventasse cittadino all’anno, cosa che i Democratici stanno accelerando il più velocemente possibile, si tratterebbe di circa 2 milioni di nuovi elettori legali in 4 anni”. Numeri non da poco, specialmente considerando che “il margine di voto negli stati indecisi è spesso inferiore a 20 mila voti. Ciò significa che se il Partito “Democratico” avrà successo, non ci saranno più stati indecisi!”. Ecco, dunque, il pericolo per la democrazia: l’America rischierebbe di vedere “truccati” i suoi risultati elettorali in favore dei dem, in ossequio di quella strategia puramente clientelare basata sullo scambio di cittadinanze per voti. Io ti faccio entrare in America e ti rendo cittadino americano, tu mi voti: do ut des.

È la stessa strategia, tutta sinistra, che in Italia i progressisti avrebbero voluto mettere in campo per aumentare il loro bacino elettorale. Prima con lo Ius Soli, adesso con il referendum sulla “cittadinanza light”, riformata nel tempo minimo di soggiorno sul suolo italiano (da 10 a 5 anni) per richiedere la cittadinanza e trasmetterla ai figli minorenni. Così, nel giro di pochi anni, ci sarebbero milioni di voti in più per quella sinistra, tanto buona, che ha regalato cittadinanze anche a chi non ne aveva diritto.

In Europa si corre ai ripari

Un pericolo per la democrazia e per la sicurezza (milioni di cittadini in più sarebbero una bomba sociale ed economica ) che è chiaro a Musk, è chiaro a Trump, è chiaro a Giorgia Meloni e ai conservatori americani ed europei. Ne verrebbe indebolito l’intero Occidente: il tutto, per mero tornaconto politico delle sinistre. E non è un caso che, negli Stati dove questa strategia è già in uno stato di attuazione avanzato (si pensi alla Francia, con Melenchon che vince le elezioni grazie ai voti degli immigrati, anche di seconda e di terza generazione), si sta correndo ai ripari per mitigare la suddetta bomba sociale ed economica: quando gli svantaggi sono maggiori dei benefici. Ed ecco, infatti, che nella prospettiva possibile di avere migliaia di voti in più tra cinque, dieci, venti anni, i progressisti stanno perdendo consensi adesso, rischiando di rimanere fuori dagli organi decisionali. I socialisti in Germania tremano, la destra stravince anche in Austria, il governo spagnolo è in difficoltà con gli indipendentisti, i macroniani in Francia hanno dovuto cedere il passo a un governo repubblicano, e in generale l’Europa si prepara ad accogliere i conservatori nella compagine esecutiva della Commissione. Difatti, adesso che i rischi di un’immigrazione fuori controllo si stanno facendo sentire specialmente sui cittadini, che hanno iniziato a votare in massa i partiti di destra, la Francia fa un passo indietro e Barnier, il nuovo primo ministro, promette di occuparsi di immigrazione tra le sue priorità; il britannico laburista Starmer chiede consigli a Giorgia Meloni; Scholz blinda la Germania e rinuncia addirittura all’accordo di Schengen. Un pericolo per la democrazia e per la sicurezza: Musk ha proprio ragione.

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1 commento

  1. Caro Andrea, credo che gli argomenti per bloccare il flusso degli invasori illegali sia anche molto più semplice.
    Uno Stato ha il diritto di stabilire chi può entrare e chi no. Questo diritto nasce dal fatto che i cittadini di uno Stato hanno creato una comunità, delle infrastrutture, una cultura e dei servizi comuni ai cittadini che un estraneo non può pensare di sfruttare gratis o di cambiare secondo le sue inclinazioni.
    E’ una questione così semplice che tutti la possono capire, anche se la sinistra la camuffa con pretesti umanitari.
    I cittadini italiani hanno una storia di 3000 anni con cui hanno costruito la nostra comunità, come del resto i cittadini di tutti i Paesi civili.
    I cittadini italiani, anche se sembra che se ne dimentichino, sanno e devono sapere quanti sacrifici e quanto lavoro sono occorsi per costruire il buono che abbiamo, e che purtroppo tanti sembra vogliano distruggere.
    Non ci sono scorciatoie. Anche in Africa, in Asia, in Sudamerica, imparino, e costruiscano la loro civiltà. Rispetto a noi hanno un vantaggio, e cioè che l’Occidente li può aiutare e che hanno modelli e tecnologie da apprendere, che noi invece abbiamo dovuto costruire.
    In Italia deve entrare solo chi lo Stato italiano vuole che entri, come è stato per l’Argentina, il Brasile, gli USA, il Belgio, la Svizzera e così via verso i cttadini italianoi che sono emigrati.
    Non importiamo la barbarie.

    Con affetto

    Alessandro

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