Quella strategia sinistra a scapito della sicurezza: cittadinanze “light” alla ricerca disperata di voti

Il campo largo vuole apparire unito a tutti i costi. Lo riesce a fare solo quando riconosce nella destra l’avversario, talvolta il nemico da abbattere. Ma, apparenze a parte, nel concreto i vari partiti risultano distanti tra loro, spaccati al loro interno anche in varie fazioni: il Pd è storicamente diviso in più correnti, nel Movimento Cinque Stelle incalza la spaccatura tra grillini e contiani, Renzi e Calenda perdono pezzi.

Le priorità della sinistra

Riescono a unirsi (e nemmeno bene) solo nelle battaglie contro la destra. Ieri l’ultima scenata, nei pressi di Palazzo Madama, dove grillini e dem hanno manifestato contro l’approvazione del ddl Sicurezza voluto dal Governo Meloni, con la sua norma “anti-Salis” che difende gli italiani dalle occupazioni abusive: immancabile, dunque, la presenza di Avs alla protesta, che non può permettersi di restare in silenzio di fronte a una violazione del genere nei confronti del suo elettorato di riferimento. A dire il vero, la sinistra è riuscita a unirsi anche sul tema della cittadinanza “più facile”, ossia sulla proposta di diminuire il tempo di residenza legale per poter avanzare la domanda di cittadinanza. Vorrebbero, infatti, far calare da 10 a 5 anni il tempo minimo per poter richiedere la cittadinanza e permettere così in modo molto più semplice di trasmetterla automaticamente alla prole. Una proposta alquanto inopportuna: l’Italia resta uno dei Paesi con il maggior numero di concessioni di cittadinanze, un Paese tra i più accoglienti d’Europa; certo, non facciamo lezioni su umanità e accoglienza per poi cacciare alle frontiere i migranti con metodi disumani. E sappiamo quanto certe “promesse” riescono a circolare un po’ ovunque, anche in Africa, illudendo i migranti sulla loro percezione dell’Occidente e incentivando così le partenze. A scapito, ovviamente, dell’Italia.

La batosta

Ma alcune ore fa è arrivata una bella batosta dalla sinistra: oltre ai vari sondaggi che continuano a dare nettamente in testa Fratelli d’Italia e il centrosinistra sul campo largo (e larghissimo, ammesso che esista), Euromedia Search per Porta a Porta ha posto al proprio campione la seguente domanda: “Siete favorevoli o contrari a ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia per richiedere la cittadinanza con trasmissione automatica ai figli minorenni?”. Il risultato non lascia altre possibili argomentazioni: favorevole solo il 35% degli intervistati, contrario il 52%, astenuto il 12%. Dalla gente che vive una vita normale, la vita quotidiana, la vita di tutti i giorni, la gente che lavora e suda il suo salario, che sa cosa significa vivere in periferia, che conosce bene gli effetti potenzialmente distruttivi della mancata integrazione, è arrivato il chiaro responso: i veri problemi sono altri, facilitare la concessione di cittadinanza non risolverà la questione dell’integrazione. Il verdetto dei sondaggisti non poteva essere più cristallino di così: “Il diritto di avere la cittadinanza senza impegnarsi non piace alla maggioranza degli italiani”.

La strategia

Un metodo che però piace molto a dem e compagni vari, e si capisce bene il perché: stanno portando avanti, in pratica, la stessa battaglia che fu combattuta (e persa) con lo Ius Soli, ossia allargare quanto più è possibile l’elettorato italiano e, favorendo loro la cittadinanza, accaparrarsi il  voto quasi certo dei migranti. Quasi un meccanismo clientelare, simile al Reddito di Cittadinanza: io ti garantisco i soldi, tu mi voti; e così, io ti regalo la cittadinanza, tu mi voti. E chissenefrega se poi verrà svenduta e svilita la nostra cittadinanza: l’importante è fare qualche voto in più, visto che ne sono rimasti pochi per la sinistra. Ma non c’è altra strategia che regga: oggi, su La Verità, Maurizio Belpietro ha offerto una carrellata di notizie in cui i giornali progressisti nascondevano, fin dove potevano, la cittadinanza dei criminali. Minacce, violenze, ladri, scippatori, omicidi, reati commessi da extracomunitari, ma celati dai giornali al grande pubblico: una strategia, dunque, per dipingere, quanto meglio possibile, la bellissima immagine dell’integrazione e del multiculturalismo, del mondo no-border senza confini né barriere. Tuttavia, gli italiani, che quotidianamente vivono certe vicende, sanno bene qual è la verità e per questo non possono accettare le concessioni di cittadinanze “semplificate”. Le vorrebbero, insomma, soltanto a sinistra, per garantirsi qualche voto in più, a scapito della sicurezza degli altri cittadini.

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