La sinistra anti-vita dà di nuovo pieno sfoggio di sé. Dopo aver accolto con estremo sostegno l’inserimento del diritto all’aborto all’interno della Costituzione francese e dopo aver votato in modo favorevole per l’ingresso dello stesso anche nella Carta europea dei diritti dell’Uomo, la sinistra dà dimostrazione di nuovo della sua forte componente “anti-uomo”. Non è, infatti, la “natura con l’uomo dentro”, auspicata da Giorgia Meloni durante il suo discorso di insediamento da Presidente del Consiglio nell’ottobre del 2022: quello proposto dalla sinistra è un uomo che scavalca la natura e i suoi stessi limiti, in balia della sempre crescente richiesta di diritti inconciliabili con principi fondamentali quali dignità e vita. Un uomo che, per garantire le pretese più folli, scambiandole per diritti soggettivi, crea le basi per la sua stessa fine. Perché senza vita non c’è umanità.
La sinistra contro le associazioni pro-vita
Pd e Movimento Cinque Stelle si sono indignati per l’emendamento di Fratelli d’Italia, a prima firma Lorenzo Malagola, al decreto Pnrr, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia. La proposta consente alle Regioni, nella fase di organizzazione dei consultori, di “avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”. Inutile dire che l’aver citato le associazioni pro-vita, abbia scatenato un putiferio a sinistra, con le classiche accuse rivolte a Giorgia Meloni di voler violare, lei stessa donna e madre, i diritti delle donne e delle madri: “Viviamo in un Paese in cui il diritto all’aborto, all’interruzione di gravidanza è già sotto attacco, in cui le donne devono viaggiare fuori provincia o addirittura fuori regione per riuscire ad abortire. E mentre altri Paesi inseriscono la tutela del diritto all’aborto in Costituzione, l’Italia sceglie di fare un ulteriore passo indietro. Noi continueremo a opporci a questa politica oscurantista del governo Meloni”. Questo il messaggio dei grillini, a cui è seguito quello della segreteria del Nazareno: “Questo governo continua nella sua battaglia contro i diritti delle donne e contro il diritto all’interruzione di gravidanza. Ci batteremo in Parlamento e fuori, a fianco alle associazioni femministe”.
L’opportunismo della sinistra
Inutile dire, dunque, che è facilmente riscontrabile un atteggiamento opportunista nelle parole degli esponenti di sinistra. Opportunismo che porta Francesco Boccia, presidente dei senatori del Pd, a sostenere che “la destra prova ad assestare un altro colpo alla libertà delle donne”. Ma, in realtà, la legge 194 del 1978, quella appunto che ha introdotto l’aborto in Italia, già prevede il supporto di associazioni volontarie all’interno dei consultori. Si legge, infatti, all’articolo 2, che “i consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”. La paura di presunte violazioni dei diritti della donna, dunque, non esiste: è tutta un’invenzione della sinistra, che crea demoni e spauracchi al solo fine di criticare il Governo Meloni.
La proposta di Fratelli d’Italia tutela le madri
La proposta di Fratelli d’Italia, in pratica, non è finalizzata ad altro se non alla corretta applicazione della legge 194. In sostanza, l’obiettivo della maggioranza non è mai stato eliminare il diritto all’aborto, che deve essere ugualmente garantito rimettendo la scelta di abortire soltanto sulla madre del nascituro, ma sulla sua piena esplicazione: molte volte, infatti, le ragazze si ritrovano spaesate, disorientate davanti a una scelta che troppe volte viene imposta da compagni e genitori. La donna deve essere libera di scegliere, priva di condizionamenti esterni e, se vuole, può anche decidere di “tenere” il bambino: va dato per questo un supporto completo per le ragazze che scelgono di dare alla luce il proprio figlio, sia dal punto di vista morale, sia da quello economico. Questo l’intento della maggioranza: aumentare le tutele per le donne in gravidanza, scelgano o meno di abortire. L’emendamento è stato infine approvato ieri, tra le polemiche pretestuose dell’opposizione: alla sinistra resta solo la demagogia.