Vino, la sfida internazionale del ministro Lollobrigida e del Governo Meloni

Il vino è tra le priorità, in ambito agroalimentare, del Governo Meloni e del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Una priorità inserita anche ad Atreju, dove Fratelli d’Italia riunì esperti e ministri competenti in materia al fine di decantare la buona cucina mediterranea ed esprimere la volontà dell’esecutivo di difendere e promuovere l’intera filiera agroalimentare italiana. Vino difeso anche quando, lo scorso anno, c’era l’intenzione, da parte dell’Unione europea su proposta del governo irlandese, di aggiungere alle bottiglie di vino un’etichettatura fuorviante, simile a quella presente sui pacchetti di sigarette, in cui si sarebbe stato disincentivato l’uso di vino, equiparando i suoi effetti a quello di pesanti superalcolici che, come ben si può immaginare, con il vino non condividono nulla. Minacce continue dall’Europa, come alcune proposte dello scorso anno sul riduzione di imballaggi e sul riciclo in balia della spietata ideologia ecologista. D’altro canto, l’impegno del Governo Meloni si è sempre fatto sentire, cercando di superare le folli proposte dell’Unione europea in difesa di produttori e agricoltori. E soprattutto a difesa dell’interesse nazionale: secondo Ismea, la produzione di vino impatta sul 10% del totale dell’intera filiera agroalimentare grazie ai suoi quasi 14 miliardi di fatturato.

La centralità internazionale dell’Italia nel settore agroalimentare

Per questo, oltre a una difesa del comparto contro le ingerenze comunitarie e internazionali, va garantita una strategia di valorizzazione del comparto al fine di conquistare il mercato globale. A fronte di ultimi anni non rosei per il settore, il 2024 può essere l’anno della svolta, avendo già fatto registrare un importante incremento delle vendite per il primo trimestre dell’anno, condizionato però anche dalla presenza del periodo pasquale. A tal scopo, allora, è stato organizzato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, in occasione del primo centenario dalla fondazione dell’Oiv, l’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino, un meeting, prima in Franciacorta e poi a Verona, insieme alle delegazioni di oltre 30 Nazioni produttrici di vino. Questo, secondo Luca De Carlo, senatore di Fratelli d’Italia e Presidente della commissione Agricoltura in Senato, si presenta come “l’ulteriore attestazione della centralità internazionale che l’Italia sta acquisendo nel settore agroalimentare. Il settore vitivinicolo, nello specifico, non è solo uno dei comparti produttivi d’eccellenza del sistema nazionale, ma è uno dei simboli del Made in Italy più riconosciuto ed apprezzato nel mondo. Sarà obiettivo del governo – ha spiegato – dare sempre più valore a questo prodotto, dimostrando come la nostra Nazione sia in grado di produrre eccellenza, tutelare l’ambiente e garantire i diritti dei lavoratori”. Quella dell’Oiv è poi stata l’occasione per trovare un accordo internazionale sul vino: “Tutti insieme – ha spiegato Lollobrigida – abbiamo lavorato ad un documento condiviso sul tema della salvaguardia del vino e alle sfide di questo tempo, in merito a sostenibilità economica, reddito degli agricoltori, manutenzione dell’ambiente e del paesaggio, cose che a nostro avviso devono restare connesse”.

Meloni conferma: “Per noi il vino è identità”

Dopo l’Oiv, è stato il turno di Vinitaly, la fiera annuale del vino, giunta alla sua 56esima edizione inaugurata oggi. Oltre 30mila visitatori stranieri, 100mila quelli italiani, più di 4mila le aziende presenti. Lollobrigida ha parlato del vino come “un gioiello per l’Italia”, spiegando che “vanno portati ulteriori elementi di qualità legati all’arte, alla storia della nostra Italia e anche alle grandi innovazioni di cui siamo capaci”. Poi, all’inaugurazione della 13esima edizione di OperaWine, il salone delle cantiche selezionate dalla rivista statunitense Wine Spectator, ha aggiunto che sarà “fondamentale aprire nuovi mercati e rafforzare quelli già aperti, dobbiamo promuovere insieme l’Italia e le qualità del suo vino”. Anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attesa a Vinitaly nelle prossime ore, ha affermato che “il nostro settore vitivinicolo è uno dei comparti produttivi d’eccellenza del sistema nazionale, uno dei simboli del made in Italy riconosciuto e riconosciuti nel mondo. Mi auguro che il Vinitaly faccia comprendere quanto il vino sia per noi italiani importante, quanto la nostra cultura enologica sia un pezzo insostituibile del nostro patrimonio. Perché – ha concluso – per noi il vino è sostanzialmente identità”.

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