Zelensky incontra Meloni: Italia centro nevralgico delle relazioni internazionali

Nell’intensa giornata di ieri, tra una conferenza stampa durata tre ore in cui il margine di errore per evitare le solite lamentele delle opposizioni è veramente minimo e un Consiglio dei Ministri che ha impugnato una delle leggi regionali più controverse degli ultimi anni, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accolto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Palazzo Chigi. Un modo per consolidare i rapporti e rafforzare, ancora di più, il sostegno di Roma nei confronti del popolo ucraino, assediato da quasi tre anni da parte dell’esercito russo.

Già in conferenza stampa, del resto, Giorgia Meloni aveva spiegato che l’Italia resta una fondamentale alleata per Kiev. Ha spiegato, ad esempio, che una pace giusta in Ucraina potrà arrivare soltanto se “l’Ucraina è d’accordo”, riprendendo anche le parole del prossimo presidente americano, Donald Trump, il quale ha sottolineato come in Ucraina si debba ottenere “pace con la forza”. Ciò che Meloni ha “sempre sostenuto in questi anni”: “L’unico modo di costringere la Russia a sedersi a un tavolo di trattative, era costruire una situazione di difficoltà”, ha asserito la premier, e “se oggi si parla di pace, è anche perché la Russia si è un po’ impantanata in Ucraina”.

Meloni: “Sostengo a 360 gradi dall’Italia”

Dunque l’arrivo di Zelensky, che oggi sarà accolto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Durante l’incontro di ieri, come si evince in una nota di Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha espresso “solidarietà” nei confronti delle vittime dei bombardamenti perpetrati dall’esercito di Vladimir Putin, ribadendo “il sostegno a 360 gradi che l’Italia assicura e continuerà ad assicurare alla legittima difesa dell’Ucraina e al popolo ucraino, per mettere Kiev nelle migliori condizioni possibili per costruire una pace giusta e duratura”.

Reduce dall’incontro presso la base Nato di Ramstein con il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Mark Rutte, Volodymyr Zelensky ha affermato su X che “i temi principali della nostra discussione includono il rafforzamento della sicurezza, la gestione degli sviluppi globali e la preparazione della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina che si terrà quest’anno a Roma”. E ancora: “Abbiamo discusso il sostegno criticamente importante per proteggere il nostro popolo, le nostre città e i nostri villaggi dagli attacchi russi, come il recente orribile attacco a Zaporizhzhia. Ci siamo concentrati – ha aggiunto – sul rafforzamento del nostro scudo aereo, sulla collaborazione con i partner per portare la pace e sugli sforzi congiunti per la ripresa che andranno a beneficio di entrambi i nostri Paesi: creazione di posti di lavoro, rafforzamento dell’economia e sviluppo sociale”. Poi, il messaggio per l’Italia: “Sono profondamente grato all’Italia e al popolo italiano per il loro incrollabile sostegno. Insieme, possiamo avvicinare una pace giusta e rafforzare le nostre posizioni congiunte”.

Italia punto di riferimento indiscusso

All’incontro avrebbe dovuto partecipare anche il presidente uscente americano Joe Biden, che però ha annullato la sua visita in Italia per via del violento incendio che ha colpito la California e Los Angeles. Avrebbe dovuto incontrare anche Papa Francesco. Ma resta il fatto che l’Italia viene considerata un centro nevralgico per i rapporti internazionali tra Nazione. La Nazione dove, tra le altre cose, furono firmati i primi accordi per dare vita a quella che oggi è l’Unione europea, ritorna ad essere un punto di riferimento indiscusso per i grandi leader. Dall’esportazione delle politiche anti-immigrazione all’attenzione verso il Sud globale, dal capolavoro di un italiano come vicepresidente della Commissione Ue fino alla prova di forza dimostrata con la liberazione di Cecilia Sala: giorno dopo giorno, risultato dopo risultato, l’Italia sta dimostrando di competere con i grandi del mondo. Cosa che, fino a pochi anni fa, fino all’insediamento del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, sembrava impensabile.

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