Agricoltura, De Carlo (FdI): “Grazie a ministro Lollobrigida voce dei produttori agricoli ora conta in Europa”

“Gli agricoltori oggi si trovano davanti ad interlocutori che parlano la loro stessa lingua e che finalmente riescono ad influire e a condizionare la politica europea”: con questo pensiero, nel fine settimana il senatore Luca De Carlo, presidente della IX Commissione Senato – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare, è stato protagonista di diversi confronti con le sezioni di Coldiretti, Confagricoltura e Cia delle province di Belluno e di Treviso e con Copagri Veneto.

Il confronto si è quindi concentrato sulle criticità del momento per il settore, – a partire da quelle economiche, con gli agricoltori a spingere per la richiesta di maggior puntualità nei pagamenti degli anticipi PAC, previsti per il 31 novembre, – ma anche sul nuovo “peso” acquisito dall’Italia a livello europeo in materia di agricoltura; molte delle richieste, delle proposte e delle perplessità raccolte da De Carlo sono infatti poi confluite nel “no paper” presentato dal Ministro Francesco Lollobrigida nella giornata di ieri (lunedì 26 febbraio) al consiglio AGRIFISH.
“Sono stati tanti i temi affrontati con gli agricoltori e i produttori, dalla burocrazia come le condizionalità ambientali per accedere ai fondi PAC all’economia, con la necessità di maggior attenzione al reddito partendo da un sostegno ai giovani”, evidenzia De Carlo. “Proposte e osservazioni che ho trasferito al Ministro Lollobrigida, che le ha poi fatte sue inserendole nel documento presentato ieri agli altri ministri dell’agricoltura e della pesca dei 27 Stati membri dell’Unione europea”.

Il “no paper” del ministro, per De Carlo, politicamente evidenzia un aspetto importante: “Dimostra che c’è un collegamento tra territori e livello nazionale ed europeo; sottolinea come si sia voluto dare voce concreta agli agricoltori; boccia la tendenza ideologica e demagogica della sinistra che negli anni ha ridotto gli agricoltori a giardinieri, vincolando l’85% delle risorse disponibili alla non-produzione. Noi invece crediamo che vada valorizzato e incentivato il ruolo dell’agricoltore come produttore, e che questo vada remunerato dove non ci sia sufficiente redditività, proprio per il suo ruolo di custode del territorio”.

Per ottenere questo risultato, la strada è tracciata: “Serve un piano straordinario di interventi, una moratoria europea sul debito, modifiche nei pagamenti diretti legati a terreni e produzioni e non alla burocrazia, contrasto serio alla concorrenza sleale, un piano di sviluppo rurale che consenta e sostenga un forte ricambio generazionale, semplificazione burocratica. Questa è solo una parte del testo presentato dal ministro ai suoi colleghi di tutta Europa: parliamo la stessa lingua degli agricoltori, che oggi sanno di poter contare su un governo serio che è in grado di farsi valere e indicare la via all’Europa”, conclude De Carlo.

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