“Agricoltura È”: si intitola così l’evento che il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha organizzato a Roma, dal 24 al 26 marzo. Si svolgerà a piazza della Repubblica. Un evento che, come spiegato dal titolare del Masaf, Francesco Lollobrigida, non si limiterà soltanto ai confini italiani. L’intento è di entità maggiore: bisogna arrivare in Europa, bisogna cambiare l’approccio comunitario sull’agricoltura e sull’agricoltore. L’Italia, da quando Giorgia Meloni si è insediata a Palazzo Chigi, ha fatto la sua parte, proponendo un modello che rispetta il contadino, la salubrità della terra, la qualità del prodotto e il riscontro economico.
“L’agricoltura è indispensabile – ha detto Lollobrigida – a tutela dell’ambiente. L’agricoltura è indispensabile per avere cibo di qualità. L’agricoltura è indispensabile per trainare tutto un comparto che vuol dire lavoro ed economia legato all’industria della trasformazione piuttosto che della produzione. L’agricoltura è sicurezza”. Per questo, si tratta di una tre giorni in cui saranno presenti le più alte cariche istituzionali nazionali e comunitarie: Lollobrigida ha infatti citato il capo dello Stato Mattarella, il presidente del Consiglio Meloni, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Fitto, il commissario europeo all’Agricoltura Hansen. “Ci saranno tanti ministri del nostro governo tanti ambasciatori delle altre nazioni europee che abbiamo invitato per condividere un momento fondante e di rilancio di un’Europa che sia più credibile rispetto ai propri cittadini”. Una tre giorni per “ricordare e ricordarci quanto sia importante l’agricoltura, non solo nella produzione di cibo” ma anche “nella difesa dell’ambiente”. Perché, ha ricordato Lollobrigida, “l’Europa nasceva per garantire pace e prosperità”. Non a caso, il mistero ha annunciato così l’evento: “Agricoltura È cibo, crescita, ambiente, energia, qualità, solidarietà, storia, ricerca, futuro. Agricoltura È tutti noi!”.
FdI: “Grazie all’Italia l’agenda europea è cambiata”
La volontà, dunque, è quella di imprimere un cambio di passo anche all’Europa, affinché tuteli finalmente le istanze degli agricoltori, per troppo tempo considerati dei cittadini di serie B, demonizzati come inquinatori ma in realtà primi, veri e talvolta unici garanti della qualità del prodotto e della salubrità della terra. Una figura che appartiene alla nostra cultura, da cui ha origine la nostra società. Anche per questo va tutelata. Durante l’incontro tra il ministro Lollobrigida e gli eurodeputati italiani, Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e Coordinatore per ECR in commissione AGRI, ha infatti evidenziato l’indiscusso “cambio di passo dal punto di vista del protagonismo italiano e della difesa dei nostri interessi nazionali, con il tema della sovranità alimentare posto al centro e che finalmente ritroviamo nei documenti ufficiali della Commissione UE. Penso innanzitutto ad un tema culturale ma da cui discende tutto: il ruolo dell’agricoltore. L’agricoltore torna al centro nella sua veste di custode della natura e degli ecosistemi, non è più bistrattato come una presenza ostile nel contesto rurale. Ed è merito dell’Italia che su questo ha saputo tracciare la rotta”.
Un cambio di passo che c’è stato e che è stato avvertito. Anche e soprattutto in contrasto con quella visione ideologica che, in nome di uno sfrenato ambientalismo, ha devastato la nostra agricoltura, ma anche la nostra economia. Dunque il cambio di passo, che per Fidanza arriva “dopo troppo tempo in cui una mal interpretata ondata in favore della sostenibilità ambientale ha sacrificato eccessivamente le ragioni del fare impresa, soprattutto per una nazione come l’Italia che ha il modello agricolo più sostenibile d’Europa che dobbiamo fortemente rivendicare. Questi valori sono contenuti nella visione del Commissario Hansen grazie anche all’azione dell’Italia”.