“Al fine di contrastare con efficacia le strategie di disinformazione, di diffusione dell’odio e del dilagante antisemitismo, con attacchi addirittura al simbolo del coraggio e della forza dell’umanità che è la Presidente Segre, sono necessari due tipi di intervento: il primo è assicurare strumenti e norme legale agli organi di polizia e giudicanti affinché conducano una attività di controllo e di interdizione di tutti gli attori che propagano sulla rete messaggi di incitamento all’odio e in particolare all’antisemitismo. Tra le misure da prendere vi sono sicuramente i punti previsti dalla dichiarazione contro l’antisemitismo della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) ed altre norme cogenti a cui è doveroso fare ricorso. Il secondo è porre fine all’anonimato online che, da un lato permette monetizzare su campagne commerciali discutibili con transazioni a base di criptovalute nel dark web, e da un altro consente di diffondere notizie false e teorie complottiste che possono addirittura sollevare movimenti destabilizzanti antidemocratici, scatenando vere e proprie guerre ibride. Lo abbiamo visto con le narrative distorte che la Russia ha messo in circolazione sull’Ucraina per favorire l’aggressione contro Kiev. Occorre dunque che l’Ue mantenga la sua posizione ferma e decisa nel negoziato con gli Stati Uniti per quanto concerne il Digital Services Act e che continui a regolamentare in modo tale da proteggere non solo il diritto alla privacy, ma i diritti di tutti noi. Non è sovraregolamentazione ma protezione della pace stessa”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giulio Terzi, in occasione dell’audizione del Direttore del TG La7 nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.