Anziché sbandierare in lungo e in largo l’efficienza della sanità regionale, il Presidente Giani dovrebbe rendersi che ci sono realtà, come quella di Lucca ad esempio, dove nel 2022 per poter fare una risonanza magnetica occorre aspettare un anno.
L’azienda sanitaria lucchese infatti, fortemente penalizzata in termini economici e di personale sanitario, negli ultimi tempi si vede sempre più costretta ad esternalizzare ai privati accreditati tutte quelle prestazioni che non è in grado di soddisfare in tempi ragionevoli e per questo, nel solo secondo semestre del 2021, ha stanziato per cliniche e strutture private 3,5 milioni di euro in più rispetto al budget già stanziato, per un totale di circa 60mila prestazioni.
I tagli alla sanità pubblica, assurdi, continui e insensati che la sinistra ha perpetrato negli ultimi decenni hanno avuto effetti devastanti già in periodo Covid, dove la mancanza di personale e di attrezzature – sebbene fosse sicuramente un periodo di emergenza straordinaria – si era fatta sentire in tutta la sua gravità. Adesso che stiamo pian piano tornando ad una situazione di normalità e che tutti gli esami lasciati indietro per dare precedenza all’emergenza Covid sono di nuovo in programmazione, ecco che riemergono con ancor più evidenza le annose carenze. Ed è stupefacente come, a fronte di un totale di 222 mila residenti fra Lucca e la Valle del Serchio, dello stanziamento di 4,7 milioni di euro previsto per il biennio 2022-2023, arrivino nel nostro capoluogo di provincia solo 275mila euro, ossia solamente il 5,8 % delle risorse, che l’Azienda perlatro dovrà dividere con i privati accreditati (Barbantini, Check Up, Esculapio, Istituto radiologico Martini e Santa Zita) per effettuare poco meno di 2.000 ecografie e 3.200 visite.
Ma il problema è più generale e non stupiamoci quindi se a Cisanello – notizia di stamani – il personale medico, in sofferenza numerica, è costretto a dare la priorità ai residenti per effettuare visite ed operazioni. E gli altri? Si mettano in coda e ringrazino il sistema sanitario regionale. Una decisione che presenta a mio avviso, oltre ad una palese assurdità nel merito, anche profili di evidente incostituzionalità.
Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e Capogruppo FdI in X Commissione – Attività produttive, commercio e turismo.