È un quadro drammatico, quello che esce dal rapporto ISTAT su “Natalità e fecondità della popolazione – Anno 2020”: 15mila nati in meno rispetto al 2019, mentre nei primi nove mesi del 2021 le minori nascite sono state 12.500, quasi il doppio di quanto osservato nello stesso periodo del 2020.
Un problema legato alla pandemia e alla sfiducia verso il futuro che questa ha generato, certo, ma per il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale, Raffaele Speranzon, “servono nuove politiche per le famiglie e per la natalità. Papa Francesco nell’Angelus di Santo Stefano ha lanciato un appello contro l’inverno demografico, mentre il presidente Zaia nei saluti pre-natalizi ha parlato di necessità di risorse e servizi per contrastare il calo delle nascite. Anche il Veneto infatti soffre di questo preoccupante crollo demografico, e nei prossimi mesi come Fratelli d’Italia avanzeremo nuove proposte per sostenere quelle coppie che vogliono formare o “allargare” una famiglia; è un tema a noi molto caro e che abbiamo già affrontato in sede di discussione della legge di bilancio, e nelle prossime settimane presenteremo delle iniziative di legge per affrontarlo concretamente”.
In Veneto , scende ancora il numero medio di figli per donna: tra le italiane, nel 2020 si arriva a 1,15, contro l’1,17 a livello nazionale e l’1,16 veneto del 2019; nel 2009, ultimo anno di crescita demografica prima della continua discesa, era arrivato a 1,26. Nettamente superiori, ma in calo anche quelli, i valori relativi alle donne straniere, scesi dai 2,39 del 2009 ai 2,06 di oggi. Aumenta anche l’età media delle neo-mamme: 33,1 per le italiane e 29,3 per le straniere contro – rispettivamente – il 32,5 e il 28,1 del 2009.
“È un trend pericoloso che va fermato e invertito il prima possibile: per farlo, sono necessari sostegni alle giovani coppie, alle neo-mamme, alle imprese, perché un figlio è un valore incredibile per la società e non può essere visto come un freno e un ostacolo all’attività lavorativa”, continua Speranzon. “Per Fratelli d’Italia il contrasto alla denatalità è una priorità e presenteremo in Consiglio Regionale proposte che, a livello locale e nazionale, possano permettere di stoppare questo crollo. Sono diversi gli ambiti su cui agire; innanzitutto, gli aiuti alle famiglie: è fondamentale aumentare i servizi, ma anche ridurne i costi per permettere a tutti l’accesso. Un focus speciale dovrà essere fatto sulle donne: servono incentivi per conciliare e gestire i tempi di lavoro e di famiglia; sono assolutamente necessari aiuti per la custodia dei figli, dai servizi di asilo nido in tutte le sue forme a quelli di baby sitter. Pensiamo a soluzioni simili a quelle del modello Abruzzo, regione ben amministrata da Fratelli d’Italia e che ad esempio ha affrontato la questione demografica con assegni di natalità per i primi tre anni di vita del bambino (figlio naturale, adottato o in affido), unendo a questo la lotta allo spopolamento dei piccoli comuni”.
“Poi c’è una partita che dovrà vedere il Veneto in prima fila a livello nazionale,” conclude Speranzon “che è quella del sostegno alle imprese: non è accettabile che siano le uniche a sostenere i costi della maternità, serve una riforma che alleggerisca le imprese da questo carico, garantendo allo stesso tempo i diritti dei genitori. Sarà certamente un percorso lungo, ma che dobbiamo affrontare al più presto, perché senza figli questa terra e questa nazione non hanno futuro”.