Ammonta a 38mila euro il fondo messo a disposizione dal Comune di Calalzo di Cadore a sostegno delle società sportive del territorio per fronteggiare i danni economici registrati a causa della pandemia.
Possono accedervi le realtà che svolgono attività sportiva agonistica nella fascia di età 5/18 anni, che hanno fra i tesserati ragazzi residenti nel Comune di Calalzo, che hanno sede in uno dei comuni dell’Unione Montana Centro Cadore e che sono affiliate a federazioni o enti regolarmente iscritte al CONI.
Il fondo sarà ripartito in parti uguali tra tutti i richiedenti che avranno i requisiti per ottenere il contributo; sarà necessario indicare nella domanda le minori entrate e le maggiori spese affrontate tra il 1 marzo 2020 e il 30 novembre 2021, come ad esempio la riduzione di entrate da sponsorizzazioni, da tesseramenti, dalla gestione di eventi o dalla vendita di biglietti, o le maggiori spese per la sanificazione o per garantire il trasporto dei tesserati.
Dovrà essere anche indicato l’eventuale contributo già ricevuto dal Comune di Calalzo nel 2020, quando l’amministrazione guidata dal sindaco Luca De Carlo stanziò oltre 15mila euro per la medesima finalità.
Il bando e i relativi moduli saranno pubblicati all’albo pretorio e online dalla giornata di domani, venerdì 3 dicembre; le domande dovranno essere inviate al comune non oltre il venerdì 24 dicembre e possono essere consegnate di persona all’Ufficio Protocollo – previo appuntamento telefonico – o inviate via mail all’indirizzo segreteria@comune.calalzo.bl.it o via PEC a comune.calalzodicadore.bl@pecveneto.it .
“Siamo fieri di aver replicato il bando già proposto lo scorso anno, incrementando anche in maniera significativa le risorse a disposizione delle società”, afferma il sindaco Luca De Carlo. “Vogliamo premiare l’impegno e gli sforzi di chi, nonostante le infinite difficoltà provocate dall’emergenza sanitaria, ha continuato a lavorare per garantire l’attività sportiva dei nostri ragazzi: si tratta di un servizio sociale fondamentale per i giovani, in particolar modo in un territorio montano e in un periodo storico tra DAD e lockdown in cui l’isolamento sociale è un rischio da tenere il più lontano possibile”.