“Il fine della direttiva Ue sulla prestazione energetica nell’edilizia è condivisibile: ossia arrivare ad avere un patrimonio immobiliare che sia rispettoso dell’ambiente ed efficiente. È un obiettivo che sono certo vorrebbero raggiungere anche le famiglie italiane, che risparmierebbero sulle bollette di luce e gas. Questo risultato, auspicabile, non può però trasformarsi in un salasso per le famiglie italiane. La direttiva approvata dal Parlamento Europeo, che ora dovrà fondersi in un compromesso definitivo, rischia di trasformarsi in un attacco all’Italia e alle tasche dei suoi cittadini. La peculiarità nazionale, costituita da 12 milioni di immobili in gran parte di proprietà di cittadini e costruiti prima del 1970, necessità di più tempo. È necessario mettere in campo un progetto graduale, che parta dagli edifici pubblici per poi prevedere degli incentivi reali per le famiglie. Il tutto senza ingolfare il mercato di cantieri, che avrebbero il solo effetto di far schizzare in alto i prezzi e inondare il settore di manodopera non specializzata”.
Lo dichiara in una nota il Senatore Nicola Calandrini, presidente della V Commissione Bilancio.