Corrado Augias e il solito pippotto antifascista

A dettare la linea (poco) politica della sinistra è rimasto Corrado Augias. Il critico che, grazie a un italiano più forbito della media, riesce a innalzare le solite facili accuse che si fanno alla destra, a discussioni autorevoli da caffè e salotti serali. Ma, oltre la calma nell’esposizione e la ostentata superiorità del tipico radical chic, la critica è sempre la stessa, e si basa sul solito tormentone: l’antifascismo e la destra che non sarebbe capace di rappresentare la Repubblica italiana.

“Ovemai il presidente Mattarella avesse un raffreddore, toccherebbe a Ignazio La Russa reggere lo Stato. Il che è un’ipotesi che mi fa imperlare la fronte di sudore”. Ci risiamo: Augias, incalzato da Giovanni Floris a Dimartedì, ha iniziato a preparare il campo alla sinistra in vista del 25 aprile e delle elezioni europee, riproponendo il classico pippotto sull’antifascismo. Sull’altare sacrificale il presidente del Senato La Russa, del quale si parla subito dopo aver avuto visione della sua ormai notissima apparizione al film “Sbatti il mostro in prima pagina”. Augias addirittura suda all’idea che un uomo di destra possa arrivare a rappresentare lo Stato. “La Russa si è formato in una cultura politica che non ha nulla a che vedere con la Costituzione, con la libertà guadagnata dopo il ’45”, asserisce Augias, incolpando il Presidente del Senato di non aver detto una parola “appropriata” sulle Fosse Ardeatine. Per Augias scegliere La Russa è stato un paracadute per la destra, per rimediare all’improvviso e “fortunato” boom di voti e alla mancanza di uomini migliori.

Refutatio, smontando già l’originalità della critica: che La Russa non sarebbe un buon Presidente del Senato, è stato già urlato dalla sinistra subito dopo la sua elezione (avvenuta anche grazie ai voti della sinistra). La confutazione allora è la stessa di mesi fa: La Russa ha già ricoperto la carica di vicepresidente, ha un percorso politico ineccepibile e lo sta dimostrando, con i suoi continui appelli all’unità nazionale e alla democraticità, ad esempio, all’interno delle università. Per Augias la destra rifiuterebbe la Costituzione, ma è da anni che è all’interno del Parlamento, con il Movimento Sociale Italiano, con Alleanza Nazionale, ora con Fratelli d’Italia, che è addirittura al governo da 16 mesi. E proprio sotto quella Costituzione, la maggioranza eletta dal popolo sovrano ha nominato La Russa presidente del Senato: è la democrazia che ha eletto La Russa. Ed è dunque forse la democrazia, quella difesa dalla Costituzione, a far sudare Augias? Ad Augias, La Russa può non piacere, ma se ne faccia una ragione: è lui il Presidente del Senato, scelto dagli italiani.

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