“Leggo ricostruzioni fantasiose di quanto accaduto nella seduta di ieri, dedicata all’approvazione della proposta istitutiva della Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid. Rammento che il presidente non ha alcun titolo e diritto di censurare o addirittura interrompere qualsivoglia deputato nell’esercizio delle sue funzioni, fatta eccezione per la pronuncia di cosiddette “parole sconvenienti”, cioè insulti, ingiurie e volgarità. Nel caso in cui un deputato si senta offeso dal contenuto dei giudizi di un altro collega (e non dal singolo epiteto) interviene in soccorso il Regolamento della Camera che offre all’interessato la possibilità di prendere la parola per ‘fatto personale’. Strada che ho indicato al presidente Conte e al deputato Speranza che l’hanno poi percorsa esplicitando le proprie ragioni. Tutto ciò al netto dei contenuti e dei toni utilizzati dalla deputata impegnata nella sua dichiarazione di voto, su cui ognuno è tenuto a formare ed esprimere i propri personali giudizi.
Ho quindi gestito l’aula come ritengo debba fare un soggetto imparziale, assicurando il pieno esercizio della libertà di pensiero e di parola, perché questo prevede un libero Parlamento. (Cit. Parere Giunta per il regolamento punto 4.2: «È dovere della Presidenza garantire nei dibattiti parlamentari il pieno svolgimento della libertà di manifestazione del pensiero e del diritto di critica e di denunzia politica»).
Ogni richiesta di censura sul merito delle opinioni espresse, in quanto lesiva degli inalienabili diritti democratici dei parlamentari, è e sarà quindi destinata – per quanto mi riguarda – a non essere presa in considerazione.
Relativamente a quanto accaduto a seduta sospesa, decisione necessaria per prevenire comportamenti più gravi e nell’oggettiva impossibilità di proseguirla, diversi deputati, tra cui il Presidente Conte e il deputato Speranza, hanno abbandonato le proprie postazioni per venire a protestare sotto la presidenza. Mi sono avvicinato loro per ribadire la via d’uscita del richiamo per ‘fatto personale’ salvo ricevere dal collega Speranza pesanti insulti di fronte ai quali l’ho ammonito a “non permettersi” simili toni nei confronti della presidenza.
Precisazione documentabile e utile per tutti i colleghi deputati, unitamente a quei giornalisti che fossero interessati ad approfondire la reale dinamica dei fatti accaduti”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia rispondendo alle ricostruzioni della seduta di ieri.