Covid, Zucconi (FDI): Coprifuoco alle 22 e limitazioni, ma perché ?

Consentire le riaperture ma solo per le zone gialle a partire dal 26 aprile, e al contempo lasciare il coprifuoco alle ore 22:00 evidenzia ancora una volta la presa di giro che questo governo attua nei confronti delle aziende della ristorazione e non solo .
Non è possibile permettere ad un ristorante, ad una pizzeria o ad un pub di riorganizzare la riapertura, con tutti i costi organizzativi e di gestione che ciò comporta, per poi lavorare solamente un paio d’ore, visto che oltre le 22 non è più consentito transitare. Nei giorni scorsi si era parlato di uno slittamento del coprifuoco fino a mezzanotte che, nonostante l’assurdità di una misura messa in atto addirittura sei mesi fa, permetteva per lo meno al settore della ristorazione di tirare un po’ il fiato.
Non solo: il 26 potrà riaprire solamente chi ha posti all’aperto, tagliando fuori ancora una volta una grossa fetta di locali che, seppure con ampie metrature e la possibilità dei distanziamenti, saranno costretti a restare chiusi. E quando finalmente sarà consentito anche a loro di rialzare le saracinesche, vedranno la clientela dimezzata ulteriormente dall’aumentare del distanziamento fra clienti da 1 a 2 metri. Per lo meno che i sindaci mettano a disposizione spazi extra per le attività che lavorano all’esterno, ampliando gratuitamente il suolo pubblico.
Siamo insomma di fronte alle solite incertezze, con una nazione che resta ancora divisa in zone colorate e senza ammettere, come riportato più volte dalla comunità scientifica, che il contagio all’aperto è praticamente nullo.
E’ inutile che il governo sventoli slogan trionfanti di ottimismo: se davvero vuole attuare un cambiamento, inizi concretamente a farlo senza beffarsi degli italiani.

Lo afferma il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi

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