“La cultura è centrale nella azione del governo Meloni. In una nazione come l’Italia, in cui 4 persone su 10 non leggono, non vanno a teatro né a mostre o musei, ci siamo posti obiettivi ambiziosi: ad esempio l’allargamento della platea dei fruitori di cultura a ben oltre il 40% attuale”. Lo ha dichiarato, nel corso di ‘Pensare l’immaginario italiano. Stati generali della Cultura di Destra’, in programma oggi all’Hotel Nazionale di Roma, il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura. Che ha proseguito: “Occorre agire su più livelli: all’estero, dove la cultura e l’arte, così come il cibo, il design, la moda, rappresentano un soft power da implementare per rispondere a una domanda di italianità molto diffusa. Occorre poi agire nel territorio nazionale, dove vorremmo eliminare la burocrazia, favorendo la liberazione delle energie creative e coinvolgendo capitali privati a sostegno degli spettacoli e dell’arte”. Il senatore ha aggiunto: “Con coraggio, nel nuovo Fondo nazionale dello spettacolo, punteremo su chi produce qualità e non perdite, su chi merita e non su chi vive di rendita grazie all’appartenenza a determinati ambienti. Vogliamo recidere il legame di dipendenza dal politico di turno e liberare energie creative – la conclusione di Marcheschi -, meglio un Tax credit in più che un contributo politico”.