Visti i tempi che corrono, Vincenzo De Luca adesso vuole salvare la pelle e continuare a gestire la Regione Campania facendo campagna elettorale finanche sull’emergenza bradisismo: esattamente come fece con il Covid.
Ricordate le ‘carte Covid’, le tesserine per cui è stato anche condannato? O i moduli abbandonati all’Ospedale del Mare? Anche allora si era posto come il risolutore con i suoi proclami da ‘lanciafiamme’, ma alla fine faceva solo i suoi interessi.
Ora, con l’emergenza sismica nei Campi Flegrei, ripete lo stesso schema: dopo anni di inerzia, si propone come il salvatore della situazione, ma la verità è che ha ignorato ogni proposta di prevenzione e gestione del rischio. Un esempio per tutti: io Progetto Convivenza Vesuvio, che prevedeva un modello di prevenzione e gestione del rischio per le zone a rischio vulcanico, andava esteso anche ai Campi Flegrei. Era stato portato in Commissione, Ambiente dalla consigliera regionale Muscara’, era stato ascoltato da tutti i componenti la Commissione, lo stesso De Luca ne era stato informato. Eppure è rimasto tutto lettera morta, senza alcuna na plausibile ragione.
Adesso, in piena emergenza, lo sceriffo di Salerno si inventa il trasferimento forzato della popolazione in altre regioni senza alcuna programmazione seria. Non è solo una sparata elettorale, è una vera e propria presa in giro. La sua ipocrisia si manifesta in tutta la sua evidenza quando, con una mano, vuole negare mutui a chi investe nei Campi Flegrei e, con l’altra, pochi mesi fa ha approvato una norma che consente nuove costruzioni in zona rossa, autorizzando persino 350 nuovi alloggi a Bacoli. Questa è la solita politica del gioco delle tre carte: prima ignora il problema, poi si presenta come il salvatore e, nel frattempo, alimenta il caos per tornaconto personale. Sul bradisismo non si scherza. Assolutamente. Non possiamo permettere che la sicurezza dei cittadini diventi l’ennesimo spot elettorale dell’ ultima repubblica sovietica del “Delukistan”.