“Dopo appena 48 ore dall’inaugurazione, con Sindaco e Giunta in pompa magna, dei nuovi marciapiedi di Via del Tritone la pavimentazione dei marciapiedi risulta già pesantemente lesionata dalla sosta di veicoli, soprattutto furgoni e camion che, non trovando stalli utili per il carico e scarico merci, parcheggiano sulle banchine. Il risultato, visibile in una videoinchiesta giornalistica, è un triste mosaico di mattonelle rotte e un viavai di operai che intervengono per sostituire o rattoppare la pavimentazione danneggiata”. Lo dichiara il consigliere capitolino di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo, Presidente della Commissione Trasparenza.
“Se, anziché sprecare tempo ed energia per frettolose inaugurazioni di fine cantiere, il Sindaco Gualtieri si focalizzasse su come vengono pianificati ed eseguiti i lavori, probabilmente non si dovrebbe ricorrere a ulteriori risorse economiche e ad interventi di operai per sistemare danni purtroppo prevedibili”.
“Basterebbe valutare preventivamente l’impatto degli interventi di riqualificazione urbana e conoscere le realtà che operano nella Capitale per capire che, oltre alla pavimentazione, occorre creare stalli per la sosta dei veicoli commerciali per garantire agli operatori economici di svolgere la propria attività senza difficoltà, senza incorrere in disagi o violazioni e senza causare danni nelle normali e necessarie operazioni di carico e scarico merci. Inoltre, occorre valutare l’idoneità dei lavori eseguiti e dei materiali utilizzati e prevedere strumenti di contrasto alla sosta selvaggia per non essere gli artefici di un cantiere in perenne manutenzione, con conseguente aumento dei costi, ai margini delle strade del centro storico. Per questo presenteremo una interrogazione per chiedere chiarimenti sulla congruità del progetto dei lavori, sui costi, sulla valutazione dell’impatto, sul perché non siano state valutate soluzioni per organizzare il transito e la sosta dei veicoli e se le modalità di esecuzione e i risultati dei lavori non configurino un danno erariale per le casse di Roma”.