Def, Rampelli (VpC-FdI): le regole del voto in caso di replica

“L’aula doveva votare due atti, il documento di indirizzo sullo scostamento di bilancio- su cui c’era e si è configurato un consenso ampio- per il quale serviva la maggioranza assoluta e il Def. Il documento di indirizzo è stato respinto per mancato raggiungimento della maggioranza assoluta dei voti, ma non è stato bocciato. Nel senso che il Pd e la sinistra si sono astenuti perché lo scostamento è quasi un atto dovuto senza il quale nessun governo può fare un Def è una legge di bilancio.
Il regolamento non prevede in questi casi come di debba procedere e quindi si configurano due possibilità: seguire i precedenti, ma non ce ne erano ovvero allinearsi a casi ‘analoghi’. L’analogia più rilevante, sempre con valore costituzionale, è quella dell’elezioni dei giudici della Corte costituzionale. Se non si raggiuge il quorum si ripete la votazione fin quando non si ottiene il risultato. A mio giudizio si poteva replicare il voto dopo un’ora, come ha chiesto la maggioranza. Gli approfondimenti tecnici effettuati hanno consigliato un’altra via.
Sappiamo com’è andata a finire, il Consiglio dei ministri ha riapprovato il documento con una piccola variazione alla relazione che sarà rivotata domattina insieme al Def. Ovvio che la maggioranza debba garantire autonomamente i numeri, ma se fossi stato all’opposizione avrei dimostrato più collaborazione e favorito la replica del voto oggi stesso”. E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli interpellato dai giornalisti in transatlantico.

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