I disturbi del comportamento alimentare sono giustamente oggetto di grande attenzione da parte del governo. Il dibattito attuale, come sempre improntato ad uno odiosa strumentalità e non conoscenza, riguardo al presunto taglio dei fondi, non tiene conto dei numeri reali e delle misure adottate.
“Già dalla Legge di Bilancio 2022 fu previsto, in attesa dell’aggiornamento dei LEA, l’istituzione di un Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA)”, ha affermato il presidente della 10a Commissione Lavoro e Salute del Senato, il senatore di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini. “Con una dotazione di 15 milioni per l’anno 2022 e di 10 milioni per il 2023, per un totale si 25 milioni. Il tutto eseguito con il supporto di un Gruppo tecnico-scientifico, strutturato per la ripartizione e il monitoraggio dei fondi a tutte le regioni.
Dalla relazione intermedia sulle spese impegnate si evince un dato disarmante: è stato impiegato solo il 59% e speso solo il 3% dello stanziamento complessivo”.
“I numeri parlano chiaramente: i fondi ci sono e garantiscono ai pazienti affetti da DNA una appropriata ed efficiente presa in carico da parte delle strutture regionali competenti. Inoltre, – ha concluso Zaffini – il Ministero della Salute ha già previsto di mettere a disposizione un’ulteriore finanziamento pari a 10 milioni per il 2024”. Insomma informazioni lacunose – da chi non ha studiato – ed anche non vere in quanto dal quadro esposto si è provveduto ad un ulteriore finanziamento.