“Questo provvedimento è un’occasione persa per dare risposte più concrete e incisive che il mondo dello spettacolo aspettava da anni”.
E’ quanto ha affermato in aula in dichiarazione di voto il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone.
“La delega dello spettacolo – sottolinea Iannone – introduce certamente elementi nuovi, anche se non risolutivi, della precarietà dei lavoratori dello spettacolo e della necessità di garantire il settore culturale. Una risposta limitata, praticamente ‘tachipirina e vigile attesa’, ai problemi che le commissioni Cultura di Camera e Senato hanno studiato in questi anni. Mi permetto una critica prima di merito e poi di metodo, passando dalla tecnicalità alle questioni più politiche. Abbiamo presentato emendamenti per la riforma del Fondo Unico per lo Spettacolo in Fondo per le Arti Nazionali. È presente in Parlamento, a prima firma del collega Mollicone, responsabile Cultura della forza politica che rappresento, una proposta di legge per la revisione del FUS, che elimina in particolare il ruolo distorsivo delle commissioni consultive, come richiesto dalle categorie come il Movimento Spettacolo dal Vivo”.
“Cosi’ come per l’introduzione della detrazione del consumo culturale – osserva Iannone – necessaria per rilanciare la domanda di cultura, che riproporremo alla Camera e su cui, anche qui, esiste una specifica proposta di legge La sinistra si dice sempre favorevole alla detrazione del consumo culturale, ma poi non la vota mai. Temi, invece, su cui FdI è sempre stata in prima linea con le categorie come Federculture. Tanto da inserire gli incentivi alla domanda di cultura – la detrazione del consumo culturale e l’abbassamento dell’IVA al 4% sui prodotti culturali – nel programma sin dalla fondazione”.
“Ci poniamo favorevolmente – prosegue Iannone – sul riconoscimento della professione di agente dello spettacolo dal vivo, così come sul rafforzamento e l’ampliamento delle funzioni dell’Osservatorio dello spettacolo e l’istituzione del Tavolo permanente del settore spettacolo, che fu precedentemente già introdotto grazie a un nostro ordine del giorno. Va segnalato che la delega poco si rivolge al settore dei live club, così come non specifica il ruolo dello spettacolo dal vivo come impresa culturale.
“Eppure, nonostante la nostra azione emendativa di buonsenso – conclude Iannone – l’opposizione è stata esclusa e non ascoltata. Noi ci asterremo criticamente per i motivi che abbiamo spiegato ma saremo sempre con chi fa cultura, chi fa musica, chi fa spettacolo”.